Latte, Coldiretti: +10% gli acquisti di pecorino con la protesta dei pastori

I dati statistici riscontrati dall'azienda

Foto LaPresse - Marco Cantile

ROMA – Sono aumentati almeno del 10% gli acquisti di pecorino in Italia spinti dal sostegno dei consumatori di fronte all’allarme lanciato dai pastori impegnati in una difficile mobilitazione per il giusto prezzo del latte. E’ quanto stima la Coldiretti per la seconda decade di febbraio rispetto a quella precedente. Sulla base delle indicazioni dei mercati di Campagna Amica dove si svolgono iniziative di sostegno come il pecorino day. Che si sono estese dal weekend alla grande distribuzione nei gruppi Auchan Retail, Bennet, Carrefour, Despar, Esselunga, Famila, Gruppo Végé, Iper, Italmark, Magazzini Gabrielli, Pam Panorama, Selex, Unes. Mentre anche Conad ha annunciato il suo impegno contro le speculazioni e sostegno ai pastori. E Coop riconosce ai fornitori del prodotto a proprio marchio un valore, all’acquisto del pecorino, in grado di assicurare agli allevatori il prezzo di 1 euro al litro.

Con azione promozionale che riguarda migliaia di punti vendita lungo tutta la Penisola e una decisa condivisione dei cittadini per la battaglia dei pastori, è importante ora che questa diffusa solidarietà – sottolinea la Coldiretti – si trasferisca direttamente negli allevamenti travolti da una crisi senza precedenti. E per questo un primo passo è rappresentato dall’apertura la prossima settimana del tavolo tecnico presieduto dal Prefetto di Sassari. Sull’indicizzazione per fissare un prezzo equo del latte di pecora, oggi fissato sotto i costi di produzione.

I dati statistici riscontrati da Coldiretti

Un impegno – sottolinea la Coldiretti – per salvare le 6,2 milioni di pecore sopravvissute in Italia e dare un futuro ad un mestiere antico ricco di tradizione che consente anche la salvaguardia di razze in via di estinzione e vantaggio della biodiversità del territorio. Dal latte di pecora si ottengono in Italia – continua la Coldiretti – circa 60 milioni di chili di formaggi pecorini dei quali oltre la metà a denominazione di origine (Dop).

Nella produzione Made in Italy a denominazione di origine a fare la parte del leone – continua la Coldiretti – è il Pecorino Romano Dop. Ma hanno ottenuto la protezione comunitaria come denominazioni di origine anche il pecorino Sardo, il Siciliano, il Crotonese il Toscano, quello di Filiano, di Picinisco, delle Balze volterrane. Oltre al Fiore Sardo, al Canestrato Pugliese, al Canestrato di Moliterno alla Vastedda della Valle del Belice, al Murazzano e alla Robiola di Roccaverano che usa anche caprino.

Accanto ai pecorini tutelati dall’Unione Europa sono circa un centinaio quelli tradizionali censiti dalle regioni, ma numerose sono le versioni proposte dagli allevatori dal “sottocrusca” al “sottograno” fino allo “stagionato in grotta” e curato con olio. Spesso vittima di fake news, il pecorino romano è un alleato della salute che può essere assunto anche da chi è intollerante al lattosio ma è importante anche per combattere un consumo di calcio insufficiente che è tra le cause dell’osteoporosi.

(LaPresse)


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