Lega e grillini ai ferri corti. Salvini: “M5S troppo vicino a Pd”, Di Maio: “Non lo riconosco più”

L'intesa politica è un miraggio per i due vicepremier

Foto Roberto Monaldo / LaPresse


ROMA – Mancano meno di due settimane alle elezioni Europee, e le crepe nel governo si fanno sempre più profonde. L’intesa politica è un miraggio per i vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio, che ancora una volta tornano a battibeccare a distanza. Il nuovo tema che divide Lega e 5 Stelle è quello della tensione nelle piazze nel corso delle manifestazioni pubbliche, secondo Di Maio troppo osteggiate dal Carroccio. E la Lega risponde associando il M5S alle politiche del decaduto Pd.

Di Maio alla Lega: “Devono abbassare i toni”

Bisogna abbassare i toni, evitare di soffiare sul fuoco. Non si tratta di litigare. Sono una persona moderata: quando vedo sui social il ministro dell’Interno che imbraccia un fucile, allora dico la mia“, ha detto Di Maio, che definisce l’ultradestra “un pericolo“. Da qui l’invito alla Lega a “tornare su posizioni più moderate” e a “smetterla con fucili, armi e carri armati“.

Salvini: “Tra M5S e Pd troppa intesa”

Dura la risposta di Salvini: “Io per 11 mesi ho mantenuto la parola con gli italiani e con i 5 Stelle. Inizio a notare troppi accoppiamenti fra PD e 5 Stelle, troppa sintonia“, ha detto il ministro degli Interni da Verona. “No alla flat tax, no ad Autonomia, no al nuovo decreto sicurezza. E magari riapriamo i porti . Mi spieghi qualcuno se vuole andare d’accordo con il PD o con gli italiani e la Lega rispettando il patto“, ha aggiunto il leader della Lega.

La replica del leader grillino: “Sul caso Siri Salvini l’ha presa sul personale”

Ospite della trasmissione televisiva Matrix, Luigi Di Maio ha risposto al suo collega di governo circa la “sintonia” tra il M5S e il Partito Democratico. “Noi a sinistra? Se la sinistra è il Pd, per carità,Dio ce ne scampi. Non c’è un capo politico che abbia attaccato il Pd come me, il Pd è ancora quello dei renziani con Zingaretti davanti, non voglio averci nulla a che fare”, ha detto il ministro del Lavoro. “Da quando c’è stato il caso Siri la Lega l’ha presa sul personale. Sto chiedendo un vertice di governo e vedo un po’ di irritazione“, dice ancora.
Questa la posizione del vicepremier pentastellato, che attacca Salvini. “Non lo riconosco più. E’ come si fosse tolto la felpa e avesse messo l’abito buono della vecchia politica”

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