Lega-M5S, serve un governo non un ‘governicchio’

Senza accordo su immigrazione, infrastrutture e legittima difesa la svolta non è possibile

ROMA (Loredana Lerose) – Continua il lavoro di Lega e M5S che per evitare di dar vita a un ‘governicchio’ devono trovare la giusta sintesi su temi fondamentali, cari al carroccio come immigrazione, infrastrutture e legittima difesa. Il capo politico del M5S, Luigi Di Maio si è detto ottimista, mentre dalle ultime dichiarazioni del leader della Lega Matteo Salvini, sembra che la strada sia in salita.

Immigrazione

Salvini si è giocato parte della sua storia politica oltre che dell’ultima campagna elettorale sul tema immigrati, noto lo ‘slogan’ “Prima gli italiani”. Il numero uno del carroccio vuole ‘mani libere per smantellare il business dell’immigrazione” senza questa possibilità il governo non si fa. Per i leghisti serve lo smantellamento dei campi rom, centri di detenzione temporanea ed espulsioni. La linea del M5S è meno netta, ma la distanza può essere colmata consideratao che anche per Di Maio tale business va interrotto, ma “No a respingimenti, serve dire all’Europa o vi prendete parte degli immigrati o i 20 milioni di euro che vi versiamo, li teniamo qui per gestire questo fenomeno”.

Infrastrutture

Questo è lo zoccolo duro, il nodo cruciale. Non è solo questione politica, ma identitaria. La Lega è favorevole alle grandi opere, come la Tav e la Pedemontana, il M5S no. Non va dimenticato che parte degli esponenti grillini vengono dal mondo ‘movimentista’ (No Tav, No Triv etc…). Accettare il compimento di tali opere sarebbe come snaturare se stessi. Lo stesso vale per la Lega che tali opere le vuole fortemente. Senza l’accordo su questo tema il governo giallo-verde sarebbe fin dalla sua nascita che un governicchio.

Legittima difesa

Anche in questo caso il ‘pugno duro’ della Lega si scontra con la posizione più morbida dei 5 Stelle. Per Salvini va cancellato il reato di eccesso di legittima difesa. “Non ho un’arma, ma ho un mattarello. Se un ladro entrasse in casa non aspetterei che arrivi in camera da letto, soprattutto se ci sono io o i miei figli. Se un ladro entra in casa mia alle tre di notte, intervengo prima io e il mattarello lo uso io. Se fai il rapinatore o il ladro sai che corri qualche rischio. E se accadesse chiedo che lo Stato non mi persegua, ma che mi stia vicino”. Queste le sue dichiarazioni passate. Per Di Maio, invece: “Farò in modo che una persona non debba difendersi con un’arma se un ladro gli entra in casa. Vorrei fare 10 mila assunzione nelle forze dell’ordine”.

Governo o governicchio?

E’ chiaro che Salvini è pronto a buttare a carte 48 il lavoro svolto fino a questo momento con i 5 Stelle. Senza l’accordo su temi come questi non si va da nessuna parte perché la premessa è creare un vero governo del cambiamento e non un ‘governicchio’ per tirare a campare.

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