Legge di Bilancio: sindacati da Draghi su pensioni lunedì, dopo lo sciopero. Si tratta su bollette e cartelle

Foto Cecilia Fabiano/ LaPresse I Segretari di CGIL e UIL In foto Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri

ROMA – “Nessuna accelerazione”. La tabella di marcia di Mario Draghi non cambia. Nelle ore in cui Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri confermano “al 100%” lo sciopero generale, il premier mantiene ferma la sua agenda. Il tavolo con i sindacati sulle pensioni resta, ma si svolgerà dopo la giornata di protesta, in calendario il 16 dicembre. Cgil, Cisl e Uil torneranno a palazzo Chigi lunedì 20 dicembre, per aprire il cantiere di riforma della legge Fornero.

Sulla legge di bilancio, insomma, la battaglia è e resta in Parlamento. Le riunioni interne alla maggioranza, in realtà, vanno avanti a rilento e i nodi restano. Il via libera finale, quindi, con ogni probabilità slitterà a dopo Natale. Il ‘pacchetto’ di emendamenti del Governo, è atteso in commissione Bilancio al Senato per mercoledì e dovrebbe affrontare temi come bollette, fisco, scuola ed enti locali.

È su rincari e cartelle esattoriali che i partiti insistono maggiormente. “Bene i 4 miliardi trovati in manovra per ridurre il caro bollette, ma non basta, serve uno sforzo in più – dice il leader della Lega, Matteo Salvini – Occorre avere più coraggio e trovare altri soldi. E una delle fonti da cui prelevare sono gli sprechi del reddito di cittadinanza”. Anche Giuseppe Conte preme perché il Governo “continui a lavorare” su questo fronte, ma chiama l’alt sull’assegno ‘bandiera’ del M5S.

“Non si può operare una redistribuzione togliendo ai più poveri – mette in chiaro – Non ha nessuna logica, né politica né economica”. Si tratta, poi, e il governo apre, sulle cartelle. “Esprimiamo apprezzamento per la disponibilità manifestata dal governo e dai relatori a valutare una congrua ed ulteriore dilazione dei tempi di pagamento delle cartelle esattoriali che saranno notificate a partire dal 1 gennaio 2022”, sottolinea FI, da giorni sulle barricate sul tema.

I sindacati, intanto, tengono il punto. “Lo sciopero generale è sempre confermato, siamo disponibili al confronto fino all’ultimo minuto, per ritirare lo sciopero però servono cambiamenti sostanziali. Fino a domani siamo pronti a cambiare qualunque cosa, mercoledì è già tardi, saremo già a sistemare le piazze”. avverte il segretario generale Uil Pierpaolo Bombardieri, che però ammette: “Al momento vedo zero possibilità che ci chiamino e 100% possibilità che si faccia lo sciopero”.

Maurizio Landini, che domani riunirà il mondo delle associazioni per un confronto a 360 gradi sulla manovra, condivide. “L’autorevolezza di Draghi è fuori discussione – dice – ma non mi accontento di essere chiamato per essere informato di cosa hanno deciso loro. Oggi c’è bisogno di coinvolgere anche il mondo del lavoro e chi ha una rappresentanza, e noi rivendichiamo di averla”. (LaPresse)

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