Libia, continuano i violenti scontri a sud di Tripoli

Violenti scontri proseguono alla periferia meridionale di Tripoli, in Libia, dopo il crollo del cessate il fuoco annunciato venerdì

/ AFP PHOTO / Rami al SAYED

TRIPOLI (LaPresse/AFP) – Libia, continuano i violenti scontri a sud di Tripoli, udite altre esplosioni. Violenti scontri proseguono alla periferia meridionale di Tripoli, in Libia, dopo il crollo del cessate il fuoco annunciato venerdì. La missione delle Nazioni unite in Libia (Unsmil) ha invitato “le varie parti coinvolte” a una “riunione allargata” prevista domani, per discutere la situazione della sicurezza. Non sono stati forniti dettagli sui partecipanti e sul luogo dell’incontro. Intanto, il bilancio ufficiale degli scontri è salito a 47 morti dal 27 agosto. Inizialmente nelle ostilità si scontravano le milizie di Tripoli legate al Governo d’unità nazionale (Gna) e la Settima brigata di Tarhuna, che formalmente dipende dal ministro della Difesa legato al Gna.

Esplosioni nel centro città di Tripoli

La brigata ha dichiarato di condurre una “operazione di liberazione di Tripoli” dalle milizie, mentre il Gna ha garantito di averne ordinato la dissoluzione nell’aprile scorso. Intanto altri gruppi armati, provenienti da Misurata, hanno dichiarato di avere lo stesso obiettivo della Settima brigata, impegnandosi a combattere contro le forze filo-Gna. Oggi esplosioni sono state udite in mattinata dal centro della città. Secondo un portavoce dei servizi d’emergenza, Oussama Ali, gli scontri in periferia hanno bloccato delle famiglie. Nel centro città, invece, AFP ha constatato che la situazione è apparentemente normale

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