L’Iran ammette: “Aereo ucraino abbattuto per errore”

L'Iran ammette di aver abbattutto l'aereo ucraino precipitato tre giorni fa: nello schianto sono morte 176 persone

(AP Photo/Ebrahim Noroozi)

TEHERAN – Dopo giorni di rimpallo di responsabilità e negazioni l’Iran ha ammesso che l’aereo di linea ucraino è stato abbattuto “per un errore umano”.  Il Quartier generale delle Forze armate iraniane ha affermato che il Boeing precipitato quattro giorni fa poco dopo il decollo dall’aeroporto Imam Khomeini di Teheran è stato “erroneamente” e “involontariamente” preso di mira dalle forze di difesa aerea iraniane che lo hanno scambiato per un “aereo nemico”. Fino a ieri l’Iran aveva negato di aver abbattuto il velivolo con un missile, nonostante da molti fronti arrivassero versioni opposte. Nel disastro aereo sono morte 176 persone, tutte quelle a bordo del Boeing.

Il presidente Rohani: “Sbaglio imperdonabile”

Il presidente iraniano Hassan Rohani con un post sui social ha parlato delle indagini in corso per risalire agli autori della tragedia, per quello che definisce uno “sbaglio imperdonabile”. “La Repubblica islamica dell’Iran si rammarica profondamente per questo errore disastroso. Le indagini proseguiranno per identificare e perseguire gli autori”, ha spiegato. Secondo le Forze armate iraniane, l’aereo ucraino avrebbe iniziato a volare vicino a un centro militare delle Guardie rivoluzionarie, e sarebbe quindi stato erroneamente identificato come bersaglio nemico e colpito dal sistema di difesa.

La prima versione

Poche ore dopo il disastro aereo il dirigente del ministero dei Trasporti iraniano Qassem Biniaz aveva spiegato che la tragedia era stata frutto di un incidente e ha respinto le voci di un attacco missilistico. Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky aveva invitato ad “astenersi dal fare congetture e avanzare teorie non corroborate“, appoggiando l’ipotesi dell’incidento causato da un guasto. Il primo ministro Aleksey Goncharuk aveva confermato che a causare lo schianto era stato un guasto tecnico che aveva provocato un incendio ad un motore. Ora la dinamica è stata ribaltata. A bordo dell’aereo c’erano 82 cittadini iraniani e 63 canadesi, poi 11 ucraini, principalemente i membri dell’equipaggio e 10 svedesi, quattro afgani, tre tedeschi e tre britannici. I familiari continuano a chiedere giustizia.

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