L’Ucraina propone alla Russia lo scambio di detenuti Sentsov-giornalista Ria

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha proposto a Mosca di scambiare il regista ucraino Oleg Sentsov, detenuto in un carcere russo, con il giornalista ucraino che lavorava per l'agenzia di stato russa Ria Novosti Kyrylo Vyshynsky, detenuto da Kiev.

(Photo by Odd ANDERSEN / AFP)

KIEV – Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha proposto a Mosca di scambiare il regista ucraino Oleg Sentsov, detenuto in un carcere russo, con il giornalista ucraino che lavorava per l’agenzia di stato russa Ria Novosti Kyrylo Vyshynsky, detenuto da Kiev. L’ipotesi è stata presentata dopo la prima telefonata a proposito di un eventuale scambio di prigionieri tra Zelensky e l’omologo russo, Vladimir Putin, avvenuta giorni fa. Arrestato da Kiev nel 2018, il giornalista è accusato di tradimento; il regista Sentsov è invece il più famoso prigioniero politico ucraino. Sconta una condanna a 20 anni in una colonia penale russa per l’accusa di aver pianificato “attacchi terroristici” in Crimea, annessa dalla Russia nel 2014. Lo scorso anno Sentsov ha condotto uno sciopero della fame, restando per 145 giorni senza cibi solidi.

La proposta

“Se stiamo parlando di buona volontà e vogliamo farlo nel prossimo futuro, noi siamo pronti a scambiare Vyshynsky”, ha detto Zelensky durante la visita al ministero della Difesa. La mediatrice russa per i diritti umani, Tatyana Moskalkova, è parsa respingere la proposta, dicendo che il giornalista dovrebbe essere rilasciato “senza alcuna precondizione”. Il portavoce di Putin, Dmistry Peskov, ha confermato che lo scambio di “tutti” i prigionieri sarebbe l’ideale, ma la liberazione del reporter “potrebbe essere un ottimo primo passo”. Questa settimana un tribunale russo ha prolungato il fermo di 24 marinai ucraini catturati lo scorso anno vicino alla penisola di Crimea. La tensione fra i due Paesi risale al 2014, quando Mosca aveva annesso la Crimea e appoggiò l’insorgenza nell’est dell’Ucraina. Circa 13mila persone sono state uccise nel conflitto.

LaPresse

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