M5S, è strappo con i senatori dissidenti: maggioranza appesa a un filo

Già nei mesi scorsi i dissidenti avevano sollevato diversi dubbi e incertezze. Dopo il disastro elettorale delle Europee di maggio, avevano messo in discussione la leadership di Luigi Di Maio

in foto Luigi D Maio

Il decreto Sicurezza bis è legge, il governo ha incassato la fiducia sul dl voluto da Matteo Salvini. Ma le conseguenze del voto rischiano di sortire effetti nefasti per il Movimento 5 Stelle e per l’attuale maggioranza. E’ strappo con i 5 dissidenti pentastellati che hanno preferito non votare testo e la fiducia, assentandosi al momento del voto. Se usciranno autonomamente dal gruppo o se verranno espulsi dal M5S il risultato non cambia: al Senato il governo si reggerebbe su pochissimi voti.

5 dissidenti in Senato, maggioranza appesa a un filo

Si tratta di 5 senatori: Matteo Mantero, Michela Montevecchi, Lello Ciampolillo, Virginia La Mura ed Elena Fattori. Già nei mesi scorsi i dissidenti avevano sollevato diversi dubbi e incertezze. Dopo il disastro elettorale delle Europee di maggio, avevano messo in discussione la leadership di Luigi Di Maio. All’azione dei senatori dissidenti, si aggiungono i malumori e le delusioni dei militanti e attivisti 5 Stelle che in queste ore hanno preso di mira le pagine social dei propri rappresentanti.

Gli attivisti prendono di mira il Movimento: “Non vi ho votato per questo”

“Non vi ho votato per questo”, scrivono decine di utenti sulle pagine social dei parlamentare del Movimento. C’è delusione nella base pentastellata. C’è chi parla di “tradimento dei princìpi” 5 Stelle, chi invece sottolinea la subalternità grillina nei confronti di Salvini e della Lega. Qualcuno rilancia le dure parole dell’ex M5S Gregorio De Falco, che aveva fatto un appello al voto contro il dl Sicurezza bis, chi rilancia l’accusa del segretario Pd Nicola Zingaretti: “Schiavi di Salvini”. Insomma, un’estate complessa per i vertici del Movimento.

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