Macerata, tentata strage per odio razziale: 12 anni a Traini

I fatti risalgono al 3 febbraio scorso. Il 29enne è stato giudicato con il rito abbreviato

Foto Stefano Cavicchi - LaPressecronaca01 02 2017 Aosta Il palazzo del Tribunale d Aosta

ROMA (LaPresse) – Dodici anni di carcere. E’ la condanna arrivata dai giudici della corte di assise di Macerata per Luca Traini. Al 29enne, giudicato con il rito abbreviato, è stata riconosciuta l’aggravante dell’odio razziale in riferimento alla tentata strage del 3 febbraio scorso. Quando sparò per le strade di Macerata ferendo 6 immigrati.

La condanna a 12 anni di carcere

Accolte per intero le richieste di condanna arrivate dal procuratore capo Giovanni Giorgio che sottolinea: “Siamo molto soddisfatti per la risposta che ha saputo dare la giustizia con una sentenza di primo grado arrivata in un tempo limitato per fatti di estrema gravità”.

La dinamica degli eventi

Il 3 febbraio il 29enne originario di Tolentino, seminò il panico nel centro di Macerata intorno alle 11 di un sabato mattina. A bordo della sua Audi 147 nera aprì il fuoco per sette volte, ferendo sei persone. Traini sparò in via dei Velini, in via Piace, poi alla stazione, e ancora in corso Cairoli, di fronte al bar King di piazza Garibaldi, in via Cioci, davanti alla sede locale del Pd e di nuovo contro un bar, l’H7 di Casette Verdini. Nel suo folle percorso lasciò a terra feriti una donna e cinque uomini, di età compresa tra i 21 e i 33 anni e tutti originari dell’Africa subsahariana.

La tentata strage

La tentata strage avveniva tre giorni dopo la morte di Pamela Mastropietro e l’arresto del nigeriano Innocent Oseghale, accusato di omicidio.
La folle corsa di Traini si concluse sulla scalinata del Monumento ai Caduti della città, quando scese dall’auto e si mise sulle spalle la bandiera tricolore facendo il saluto romano e gridando “viva l’Italia”.

Traini, in passato candidato della Lega Nord a Corridonia, la città dove si trovava la comunità che aveva ospitato Mastropietro, ammise da subito le proprie responsabilità. Oggi, in aula, davanti ai giudici, ha chiesto scusa per quanto fatto.

di Alessandra Lemme

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