Maddaloni, volontari dimenticati

Cinquanta al lavoro per la solidarietà e gli alimenti nel periodo Covid. Suppa: “Nessuno si accorge di noi. Il sindaco è offeso”

MADDALONI – “Nessuno a Maddaloni si è accorto di quello che è successo per Pasqua nel mondo del volontariato. Il sindaco e l’amministrazione comunale sono perennemente offesi”. Antimo Suppa (nella foto), tra i leader dell’associazione Albero della vita, insieme a 50 volontari hanno servito oltre trecento pasti solidali per Pasqua. “Da asporto perché quest’anno sedersi insieme a tavola non era permesso” ha aggiunto Suppa.

“L’amministrazione di Maddaloni non ha mosso un dito. Non una parola, una presa di posizione. Niente” ha aggiunto. Una sede tutta loro, quella dei volontari in via Roma. Pagano corrente elettrica, affitto acqua. “Quest’anno ci hanno inviato pure la Tarsu, la bolletta per i rifiuti. Quattrocento euro” ha affermato Suppa. Oltre trecento pasti per Pasqua quelli che i volontari hanno preparato. Antiparto, primo, secondo, bevande e dolci preparati in una cassetta e consegnata all’ingresso da asporto. “Trenta parti li abbiamo inviati anche ai nostri Amici della strada di Caserta, 50 all’Angelo degli ultimi sempre a Caserta” aggiunge Suppa. Il costo dell’operazione è zero. Al netto del lavoro e dell’impegno dei volontari e delle donazioni dei privati, aziende che operano nei diversi settori che hanno donato ai volontari.

“Di noi però nessuno si è accorto. Siamo come invisibili” afferma Suppa. Forse invisibili come quelli che assistono e la cui esistenza si materializza solo nelle file davanti all’Emporio della solidarietà in attesa per gli aiuti. Una fila silenziosa, a cui gli occhi di molti maddalonesi si sono abituati. Sembra ormai appartenere ad uno di quegli scorci in città a cui ci si abitua in fretta pensando che quel problema riguarda solo alcuni cittadini da cui ci sente emotivamente lontani. “Noi aiutiamo famiglie, persone, clochard messi in difficoltà dall’emergenza sanitaria del Covid e dalla vita” conclude Suppa.

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