Mala Casertana, la Dia: Negro chiese appoggio elettorale a Schiavone

CASAL DI PRINCIPE (Giuseppe Tallino) – Un ribasso del 43 percento e Nicola Schiavone, alias ‘o russ, nipote del capoclan Francesco Sandokan, con la sua Vonax Group, nell’aprile del 2021 si aggiudicò l’appalto per la messa in sicurezza del rione Marte a Capodrise. I passaggi che hanno portato la ditta del casalese ad ottenere quei lavori, la loro esecuzione (almeno nella prima fase) e le ipotizzate ingerenze dell’imprenditore nella campagna elettorale (che si concluse con la vittoria di Vincenzo Negro) sono stati seguiti passo passo dagli agenti della Divisione investigativa antimafia di Napoli.

La visita al Municipio
Lo sbarco di ‘o russ a Capodrise è datato 16 marzo di due anni fa, quando visitò il Comune per ottenere informazioni in merito a problemi riscontrati nel pagamento relativo alla partecipazione a una procedura a cui la Vonax (ufficialmente intestata ad Alessandro Ucciero di Villa Literno) era stata invitata. In quell’occasione, si consultò con Ernesto Palermiti, l’ingegnere responsabile del settore Lavori pubblici (ruolo che ricopre ancora oggi). Gli agenti che hanno ascoltato quella conversazione la riassumono dicendo che il tecnico invitò Schiavone ad accettare la richiesta di partecipazione alla gara d’appalto (si trattava di una procedura negoziata che coinvolgeva complessivamente 10 imprese).

Il ricorso al Tar
La notizia che la Vonax si classificò al primo posto venne comunicata da Schiavone a sua moglie, Amalia Ucciero, il 9 aprile 2021.
L’iter di assegnazione subì, però, un intoppo a causa del ricorso presentato dalla seconda classificata, la Karek General Construction and Service di Rosario Del Prete. Questa società sollevò delle questioni riguardanti un errore materiale nella compilazione dell’offerta presentata dalla Vonax.
Schiavone, accompagnato da Ucciero, informò Palermiti del problema durante un incontro presso il Comune avvenuto il 17 giugno. L’ingegnere, secondo quanto ricostruito dalla Dia, spiegò al casalese che in un caso simile il Tar aveva respinto il ricorso e che si attendeva solo la decisione del Consiglio di Stato. In quel momento, Palermiti consultò anche un avvocato per ottenere un parere sulla vicenda e, conclusa la chiamata con il legale, annuncio a ‘o russ, dicono gli investigatori, che nonostante il ricorso avrebbe proceduto ugualmente con l’aggiudicazione dell’appalto. Tuttavia, stabilì di attendere 35 giorni per la stipula del contratto, dando a se stesso, così, il margine di agire in autotutela se il Consiglio di Stato avesse annullato la decisione dei giudici di Napoli (in relazione al caso simile a quello che coinvolgeva la Vonax).
L’aggiudicazione definitiva arriva il 9 luglio 2021 e due mesi dopo il Tar esaminò il ricorso respingendo la richiesta di sospensiva avanzata dalla società di Del Prete. L’udienza per affrontare il merito del ricorso venne rinviata al primo dicembre di quell’anno.
Schiavone appresa la buona notizia dal suo avvocato (la vittoria al Tar), avvisò Ucciero dicendo che i lavori sarebbero potuti iniziare.

L’incontro con Negro
Il cantiere così entrò nel vivo. Nonostante formalmente Schiavone non avesse alcun ruolo nella Vonax, era lui, dicono gli investigatori, a presenziare regolarmente all’esecuzione dell’opera, accreditandosi come ‘Responsabile del servizio prevenzione e protezione’. E proprio mentre si trovava nell’area dove si stavano svolgendo gli interventi, gli agenti della Dia documentano il 27 settembre 2021 un suo incontro con Vincenzo Negro, in quel periodo presidente del consiglio comunale e candidato sindaco della lista ‘Siamo Capodrise’. Dopo le presentazioni di rito, affermano gli investigatori, Negro chiese a Schiavone il sostegno per la sua campagna elettorale, ricevendo da ‘o russ piena disponibilità.
Non è da escludere che Negro non sapesse della caratura mafiosa di Schiavone: probabilmente credeva che fosse semplicemente il titolare della ditta.
Si arriva al giorno delle urne. E il 4 ottobre Schiavone viene intercettato mentre commenta con la consorte proprio il risultato delle consultazioni a Capodrise, con Negro che aveva ottenuto il 43,10 percento dei voti. Durante la chiacchierata, ascoltata dagli agenti, ‘o russ avvertì la moglie di aver avuto un dialogo con una terza persona attraverso la quale avrebbe dovuto ricordare a Negro, ha ricostruito la Dia, di aver mantenuto la promessa di appoggio elettorale.
La vittoria della lista Siamo Capodrise, riferì Schiavone alla Ucciero, era importante anche perché avrebbe consentito la riconferma dell’ingegnere Ernesto Palermiti al vertice dell’ufficio Tecnico e ciò sarebbe stato utile, ad avviso del casalese, per i futuri lavori a Capodrise.
Anche in questo caso però, come per Negro, dobbiamo fare una precisazione per Palermiti: probabilmente si trattava solo di una considerazione di ‘o russ e l’ingegnere, invece, che magari ignorava pure il peso malavitoso del soggetto con cui si interfacciava, mai e poi mai lo avrebbe agevolato.

Il processo
Il materiale raccolto dalla Dia in merito all’appalto ottenuto dalla Vonax a Capodrise è tra gli atti dell’inchiesta che a novembre dell’anno scorso hanno portato di nuovo in carcere Schiavone con l’accusa di associazione mafiosa. Stando alla tesi della Procura di Napoli, l’imprenditore, già condannato per mafia nel processo Normandia, tornato in libertà nel 2019 si era subito attivato per mettere in piedi una nuova società, proprio la Vonax, da usare per inserirsi di nuovo nel mondo dei lavori pubblici sfruttando anche il suo peso criminale e le conoscenze con tecnici e amministratori per ottenere appalti su appalti.
‘O russ ora rischia 8 anni di carcere e Alessandro Ucciero, per la Dda suo prestanome, 5 anni. Il pm Grazella Arlomede, che ha coordinato l’inchiesta, non contesta alcuna condotta illecita in relazione alla gara d’appalto di Capodrise.
Sia Palermiti che Negro, citati nell’attività investigativa, sono estranei al processo a carico di ‘o russ e per quanto ne sappiamo non sono indagati e sono da considerare innocenti (discorso che vale pure per Schiavone) fino a un’eventuale sentenza di condanna irrevocabile.

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