Manovra, stangata da 4 miliardi sulle banche. Domani Tria incontra l’Abi

Un bilancio, quello prospettato dall'esecutivo, che potrebbe pesare sulla dinamica del credito, in ripresa da "oltre 2 anni"

MILANO (LaPresse) – Sono 4 i miliardi di euro di coperture della manovra arriveranno da banche e assicurazioni. Una stangata che emerge dal documento programmatico di bilancio inviato dal governo a Bruxelles. E che potrebbe pesare sulla dinamica del credito, in ripresa da “oltre 2 anni”, secondo l’Abi.

Il meeting con il ministro Tria

Domani il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, è atteso proprio al comitato esecutivo dell’associazione bancaria, a Milano, dove potrà confrontarsi con i banchieri italiani. Dal rapporto Abi emerge un quadro in cui i prestiti a famiglie e imprese aumentano del 2,1% annuo a settembre, con i tassi sui mutui ai minimi storici dell’1,79%. Stabili invece le sofferenze nette a 40,5 miliardi ad agosto.

Gli interventi fiscali previsti dalla manovra

Nel documento spedito da Roma all’Ue si parla di “interventi fiscali” non meglio precisati sulle banche con efficacia immediata valgono lo 0,07% del Pil nel 2019, lo 0,05% nel 2020 e lo 0,03% nel 2021, per circa 1,2 miliardi di euro. A questo si aggiunge il differimento della deduzione delle svalutazioni e perdite sui crediti bancari che vale lo 0,05% del Pil nel 2019, un ulteriore miliardo.

In pratica, la misura prevede che la deduzione della quota del 10% dell’ammontare dei componenti negativi (svalutazioni e perdite sui crediti) degli enti creditizi e finanziari prevista ai fini dell’imposta sul reddito delle società e dell’imposta regionale sulle attività produttive venga differita al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2026. Ancora, la dilazione in 10 anni dei crediti dovuti ai nuovi principi contabili peserà 1,1 miliardi.

Tema assicurazioni

Per quanto riguarda le assicurazioni, viene rideterminato con efficacia immediata l’acconto dell’imposta. L’aliquota dell’acconto sui premi, attualmente al 59% per l’anno 2019 e al 74% per gli anni successivi, è rideterminata al 75% nel 2019, al 90% nel 2020 e al 100% dal 2021 a decorrere.

L’impatto sulle banche

L’amministratore delegato di Mediobanca, Alberto Nagel, interpellato a margine di un evento a Como, preferisce mantenersi prudente sulla manovra. “Dobbiamo leggerla, rifletterci e capirla bene prima di fare commenti. Quindi è troppo presto” per parlare di effetti sulle banche, afferma il numero uno di piazzetta Cuccia.

di Lorenzo Allegrini

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