Mattarella pensa a un governo neutro. Senza fiducia, si vota a luglio

Le consultazioni non portano novità. Possibili elezioni estive

ROMA (Mariano Paolozzi) Tutto è cambiato, per non cambiare: Mattarella pensa a un governo neutro, altrimenti al voto. Le tre principali forze politiche italiane sono passate dal colle per le consultazioni con il Presidente Sergio Mattarella, ma lo stallo che l’ha fatta da padrone fino ad ora ha cambiato sfumature e forme, ma non sostanza. Luigi Di Maio ha ribadito la posizione ormai nota: o governo con la Lega (senza Berlusconi) o niente. Il centrodestra, tramite le parole di Matteo Salvini, ha provato a rilanciare: un incarico di governo al buio per trovare la maggioranza direttamente in parlamento. Ma niente strappo tra Lega, Fi e FdI e naufragata l’ipotesi 5Stelle più Carroccio. Il Pd ha ribadito la sua posizione già espressa da Paolo Gentiloni: Maurizio Martina è stato chiaro, dando piena fiducia al presidente Mattarella. “Basta perdere tempo. Supportiamo le decisioni del Presidente della Repubblica in una sola ottica: il bene del paese. Lo facciano anche le altre forze politiche”, che tradotto significa un governo istituzionale o di scopo tutti insieme. Ora non resta che aspettare una cosa: Sergio Mattarella, che tenterà la strada di un governo neutro. Se fallisce, si rischia di votare a luglio.

Salvini chiede incarico di governo per il centrodestra

Dal Quirinale, Matteo Salvini ha chiesta che il presidente Mattarella dia un incarico di governo direttamente al centrodestra, che secondo il leader del Carroccio “è la coalizione che ha vinto le elezioni”. La questione è che Mattarella dovrebbe dare un incarico di governo a chi gli garantisce una maggioranza certa. Numeri alla mano, il centrodestra non raggiunge il quorum per incassare la fiducia. Si dovrebbe fare una verifica direttamente in parlamento. Sarebbe un inedito. Cosa che ha ribadito il reggente del Pd Martina: “No a incarichi al buio”.

Tramonta il governo 5Stelle-Lega

Fine. La parola per descrivere un ipotetico governo tra pentastellati e leghisti è proprio fine. Non ci sono i margini: la proposta di Luigi Di Maio di un accordo solo con la Lega e senza Forza Italia è stata di fatto respinta al mittente dalla non rottura tra Salvini e Berlusconi. Di Maio si è detto contrario a un governo tecnico o istituzionale o che dir si voglia, ma disponibile a scongiurare l’aumento dell’Iva votando una eventuale manovrina. Come si declinerà questa disponibilità, non è dato sapersi.

Tutto nelle mani di Sergio Mattarella

Complicato. Tutto tremendamente complicato. Il rebus governo non si affatto sciolto con le consultazioni odierne. E’ complicato dare l’incarico al centrodestra, come chiede Matteo Salvini, così come è complicato trovare una disponibilità di tutti per un governo neutro. Bisognerà aspettare la fine delle consultazioni, oggi sono previsti anche LeU, le Autonomie, i presidenti delle camere Fico e Casellati, per tirare le somme. Ma Mattarella è poco incline ad un governo di minoranza. Se fallisce l’ultimo tentativo, voto a luglio.

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