Mattarella in Giordania: incontro con Abdullah II e visita al campo profughi

La nazione viene considerata dall'Italia un "paese amico", che negli anni si è distinto per essersi schierato a favore della pace

Foto Paolo Giandotti/Ufficio Stampa Quirinale/LaPresse in foto Sergio Mattarella

ROMA Sergio Mattarella sarà in Giordania dal 9 all’11 aprile, un viaggio che coincide anche con il 70mo anniversario delle relazioni diplomatiche italo-giordane. Una visita che risponde all’invito ufficiale consegnatogli dallo stesso sovrano hascemita Abdullah II, nel dicembre 2015 durante la sua visita al Quirinale.

Italia-Giordania, 70 anni di relazioni diplomatiche

La Giordania viene considerata dall’Italia un “paese amico”, che negli anni si è distinto per essersi schierato a favore della pace e per una spiccata vocazione alla moderazione, diventando in questi anni un punto di equilibrio nella polveriera della Mezza Luna.

Mattarella visiterà il campo profughi

Si tratta di una nazione sostanzialmente povera di materie prime, che vive soprattutto di import. Una situazione economica al momento definita ‘in sofferenza’ a causa della forte presenza di profughi provenienti da Siria, Iran e Palestina. Secondo le stime non ufficiali, di fatto in questa terra sarebbero presenti oltre 3 milioni di profughi. E non è un caso che il primo appuntamento di Mattarella, dopo essere atterrato ad Amman sarà proprio la visita al campo profughi di Za’atari, prevista proprio 9 aprile.

L’Italia partecipa attivamente alla costruzione

Il campo profughi, costruito nel 2012, fa parte di uno dei progetti dell’Agenzia per la cooperazione internazionale (Aics), a cui l’Italia partecipa attivamente. In tutto in quella che viene definita “una piccola città” a nord del paese, sono presenti circa 80mila rifugiati siriani, il 56 per cento dei quali sono minori. L’Italia ha contribuito alla costruzione di un poliambulatorio da campo, nel quale a oggi sono state effettuate oltre 380mila visite. Il presidente farà visita all’ospedale e un’altra struttura, Oasi, che fornisce assistenza ai bambini e svolge attività di formazione al lavoro.

Il centro dedicato a Maria Teresa Canavese

Nel pomeriggio il capo dello Stato invece si recherà all’Arsenale dell’incontro del Sermig a Madaba, a sud della capitale giordana. La struttura accoglie bambini e giovani diversamente abili, musulmani e cristiani ed è dedicato a Maria Teresa Canavese, scomparsa nel 2006. In serata Mattarella riceverà ad Amman una delegazione di rappresentati dell’Ue e una qualificata rappresentanza della collettività italiana.

Gli incontri ufficiali

Il giorno successivo sarà dedicato agli incontri ufficiali. Dopo la visita alla Cittadella di Amman, Mattarella sarà ricevuto dal re al palazzo Reale. Previsto un incontro faccia a faccia che poi sarà aperto alle rispettiva delegazioni. Nel pomeriggio, dopo aver incontrato il personale dell’ambasciata italiana, il capo dello Stato si visiterà il santuario del Monte Nembo, dove incontrerà il custode di Terra Santa, padre Francesco Patton.

Il colloquio con il primo ministro Razzar

Nella giornata conclusiva del viaggio, Mattarella avrà un colloquio il primo ministro, Omar Razzaz, in mattinata. Prima di ripartire per Roma Mattarella si recherà nel sito archeologico di Petra, dove l’Aics svolge un ruolo fondamentale nel restauro e recupero del sito patrimonio Unesco, oltre ad essere, quest’anno, gemellata con Matera, capitale europea della Cultura per il 2019.

(LaPresse/di Donatella Di Nitto)

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