Maturità, seconda prova fai-da-te

Per la ‘generazione Covid’ il Ministero dà libertà alle singole scuole. Finiti gli scritti si passa direttamente all’orale fino a luglio

Foto LaPresse - Daniele Leone

NAPOLI (Francesco Foco) – L’esame di maturità entra nel vivo. Dopo la prima prova, il tema unico nazionale, ieri studentesse e studenti di Napoli hanno affrontato la tanto temuta seconda prova scritta. Quest’anno l’esame è tornato in presenza e in forma scritta dopo due anni di pandemia. Per questo motivo, infatti, le tracce questa volta non sono state ministeriali, ma elaborate dalle singole commissioni d’esame composte da sei membri interni e dal presidente esterno. Chiaramente, a seconda dell’indirizzo variavano da istituto ad istituto.
“Sicuramente quest’anno hanno voluto aiutarci. Noi siamo e saremo per sempre la generazione Covid, nessun altra infatti ha saltato quasi un anno se sommiamo il 2020 e il 2021 tra lockdown e restrizioni, che qui in Campania sono state record”, racconta ancora a Cronache Marisa Sgambato (nel fotino), studentessa del liceo linguistico Mario Pagano di Chiaia. “Onestamente avevamo un po’ d’ansia, invece alla fine è andata molto bene. Una prova di inglese ben bilanciata, considerando gli anni da cui veniamo e dalla didattica a distanza”, sorride ancora la ragazza partenopea. Insomma, la scelta ha incrociato il favore degli studenti. Elaborate da ogni singola scuola, per essere fedeli al programma effettivamente svolto, le tracce sono state redatte dai docenti titolari della disciplina oggetto della seconda prova di tutte le sottocommissioni operanti nella scuola. Sono state elaborate entro il 22 giugno, tre proposte di tecce sulla base delle informazioni contenute nei documenti del 15 maggio. Poi, il sorteggio della traccia svolta in tutte le classi coinvolte per ogni singolo liceo o istituto. Temutissima per gli studenti dello scientifico la prova di matematica. Posata la calcolatrice, è Mirko a raccontare le prime impressioni: “Incrociamo le dita – sorride – Credo sia andata bene, ma chi può dirlo? E’ comunque una bellissima esperienza. Condividere le paure e le aspettative con i nostri compagni, con i professori. Ecco, questo l’ho notato: i prof erano più tesi di noi. Anche per loro è un ritorno alla normalità, forse di più”. Quest’anno al liceo classico il ministero ha dato l’indicazione di latino per la seconda prova. Spiega Romana: “Meno male, in greco sono una frana”. Finiti gli scritti, non ci sarà la terza prova, temutissima da tutti gli studenti d’Italia fino all’annualità pre-Covid. Potrebbe addirittura diventare una scelta definitiva. Da anni si parla di abolire la terza prova, quella multidisciplinare e interna. Ora tocca gli orali, che si svolgeranno a partire dalla prossima settimana e fino alla metà di giugno. Poi i maturandi avranno i risultati e potranno godersi un po’ di meritate vacanze.

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