Maxi frodi fiscali e riciclaggio: estradato dalla Spagna un latitante romano

Stava trascorrendo la latitanza a Marbella

LAPRESSE / AFP

ROMA – Nella tarda serata di ieri Marzio Maria Mecozzi è rientrato in Italia, scortato da personale dello SCIP – Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia della Direzione Centrale della Polizia Criminale. Il 43enne latitante romano, arrestato nell’ambito dell’operazione Exodus, sviluppata dal nucleo di polizia economico – finanziaria della guardia di finanza di Roma, ha ricevuto il primo avvistamento nel dicembre scorso a Marbella, in Spagna. Dove trascorreva la latitanza sfuggendo all’imputazione di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di vari reati in materia tributaria.

Il sodalizio criminale, di cui Mecozzi faceva parte, era dedito a maxi frodi fiscali, riciclaggio, fatturazioni false o illecite. A smantellarlo quindi le fiamme gialle del gruppo investigazione criminalità organizzata nel novembre scorso. Le attività d’indagine oltreconfine hanno avuto il supporto dal servizio per la cooperazione internazionale di polizia della Criminalpol. Ed hanno permesso agli omologhi spagnoli di individuare Mecozzi e di arrestarlo. Mecozzi è stato portato in carcere, a disposizione dell’autorità giudiziaria romana.

Pochi giorni fa estradato dalla Germania un latitante della Locride

E’ rientrato nei giorni scorsi in Italia, scortato da agenti della Criminalpol, Francesco Marando, 36enne originario della Locride. Arrestato nel dicembre scorso nell’ambito della maxi operazione ‘Pollino’. E raggiunto da mandato d’arresto europeo per associazione a delinquere di tipo mafioso finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti. Marando, in qualità di organizzatore del gruppo Ietto Morando, favoriva infatti l’introduzione della droga in Italia dalla Germania e dall’Olanda, destinata al territorio calabrese. Inoltre utilizzava il ristorante di Wesseling (Germania) Leonardo da Vinci, di cui era uno dei titolari, come base logistica dell’organizzazione criminale. Per lo smistamento della cocaina e come espediente di reinvestimento dei proventi del traffico.

(LaPresse)

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