Il prezzo da pagare per aver incassato la fiducia dei ‘suoi’, Theresa May si farà da parte al termine della campagna per la Brexit

Lo scoglio maggiore, però, resta il voto della Camera dei Comuni.

In foto Theresa May

LONDRA – La poltrona di Theresa May, almeno per il momento, è salva. E il suo tentativo di portare a compimento il processo di uscita dall’Unione europea – che resta molto complicato – potrà continuare. Ma la fiducia incassata dalla maggioranza dei conservatori costerà parecchio alla premier britannica.

Theresa May supera lo scoglio interno, la maggioranza dei Tories le conferma la fiducia

La maggioranza dei Tories ha votato sì alla fiducia per il leader del partito e capo del governo britannico. In 48 avevano promosso la mozione per spodestarla. In 200 l’hanno respinta, mentre 117 sono stati i voti a favore di una sfiducia. Un numero comunque molto elevato all’interno dei conservatori, che mostra come il malessere sia tutt’altro che superato. “Un numero significativo dei miei colleghi ha votato contro di me e io ho ascoltato quello che hanno detto”, ha commentato la May dopo le votazioni. La premier ha comunque guadagnato il tempo necessario per provare a concludere l’accordo sulla Brexit. Le deadline è fissata al 29 marzo prossimo e per un anno nessuno potrà indire mozioni di fiducia. Lo scoglio maggiore, però, resta il voto della Camera dei Comuni.

Prezzo altissimo per il primo ministro: proverà a concludere la Brexit e poi si farà da parte

Il primo ministro deve infatti fare i conti con i numeri che non lasciano presagire nulla di buono. Ad oggi, lo scenario più probabile è che il Parlamento bocci la bozza di accordo trovata con l’Ue. Ma di ritrattare, hanno fatto sapere da Bruxelles, non se ne parla. O la Brexit si fa così, oppure la Brexit non si fa. Per Theresa May, di fatto, questo potrebbe essere l’ultimo obiettivo della sua carriera alla guida del partito conservatore. Per placare gli animi in vista del voto di fiducia, si è impegnata a lasciare la leadership dei Tories dopo la conclusione della Brexit. Il partito sarà guidato da qualcun altro verso le elezioni del 2022.

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