Migranti, il papa: “Altri 130 morti in mare, è il momento della vergogna”

Nel frattempo, la questione migranti continua a tenere banco. Sono sbarcate a Roccella Ionica, in provincia di Reggio Calabria, le 119 persone provenienti da Iran, Iraq, Egitto, Palestina, Sudan e Algeria messe in salvo dalla guardia costiera nella mattinata di ieri

Foto Remo Casilli / Pool via AP in foto Papa Francesco

MILANO “È il momento della vergogna”. Non usa mezzi termini Papa Francesco parlando del naufragio di venerdì scorso avvenuto al largo della Libia, con 130 migranti che viaggiavano su un gommone morti fra le onde. “Vi confesso che sono molto addolorato per la tragedia che ancora una volta si è consumata nei giorni scorsi nel Mediterraneo. Centotrenta migranti sono morti in mare, sono persone, sono vite umane che per due giorni hanno implorato in vano aiuto. Un aiuto che non è arrivato”, avverte Bergoglio dopo la recita del Regina Coeli, affacciato alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano.

L’appello del papa

L’appello del Pontefice è accorato: “Fratelli e sorelle, interroghiamoci tutti su questa ennesima tragedia. Preghiamo per questi fratelli e sorelle e tanti che continuano a morire in questi drammatici viaggi”. Francesco non nasconde la propria preoccupazione: “Preghiamo anche per coloro che possono aiutare, ma preferiscono guardare dall’altra parte”.

D’altronde, sottolinea il Papa, “Gesù vuole che tutti possano ricevere l’amore del Padre e avere la vita. La Chiesa è chiamata a portare avanti questa missione universale di Cristo. Per tutti e per ciascuno – aggiunge – Gesù ha dato la vita. E a tutti e ciascuno noi cristiani dobbiamo testimoniare il suo amore, con atteggiamento umile e fraterno”. Il Signore, che è Buon Pastore, si contrappone al ‘mercenario’, perché “difende, conosce e ama”.

La tragedia in mare

L’ultima tragedia del mare è accaduta soltanto due giorni fa “in area di responsabilità Sar (Search and rescue, ricerca e soccorso, ndr) libica”, secondo la guardia costiera italiana. Sono intervenute per cercare di soccorrere il gommone la nave Ocean Viking di Sos Méditerranée e tre navi mercantili, individuate dalla guardia costiera tra quelle “presenti in zona, come previsto dalle convenzioni internazionali sul soccorso in mare”.

La Comunità di Sant’Egidio, dal canto suo, “chiede alle autorità di governo dei singoli Stati europei e a quelle comunitarie di riattivare con urgenza una rete di salvataggio in mare, rapida ed efficiente, così come lo impone il diritto internazionale per non dover rispondere in futuro, oltre che alla propria coscienza, anche a reati di omissione di soccorso”. Alle 19 di domani nella basilica dell’Annunziata, a Genova, e in contemporanea in altre località italiane e in tutta Europa, si terrà una veglia di preghiera, promossa proprio da Sant’Egidio, in memoria delle vittime degli ultimi naufragi davanti alle coste libiche.

La questione migranti

Nel frattempo, la questione migranti continua a tenere banco. Sono sbarcate a Roccella Ionica, in provincia di Reggio Calabria, le 119 persone provenienti da Iran, Iraq, Egitto, Palestina, Sudan e Algeria messe in salvo dalla guardia costiera nella mattinata di ieri. Il motopesca a bordo del quale viaggiavano era stato localizzato in area di responsabilità Sar italiana.

(LaPresse/di Luca Rossi)

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