Caso Diciotti, la denuncia di Possibile: “Siamo al sequestro di persona”

Secondo Maestri ci sarebbero i presupposti per aprire un fascicolo

ROMA (LaPresse)“Da giorni, non da poche ore, 177 persone sono bloccate. E private della libertà di locomozione, all’interno di una nave della Guardia Costiera italiana. I migranti a bordo della Diciotti sono infatti privati della libertà personale. Senza che ciò sia stato deciso da un magistrato”. Lo dichiara Andrea Maestri, esponente di Possibile.

Gli estremi per sequestro di persona

“Ci sono perciò i presupposti per aprire un fascicolo, non contro ignoti ma con nomi e cognomi, ipotizzando il reato di sequestro di persona. Impedire l’approdo ai migranti, salvati doverosamente in mare, costituisce una misura attraverso cui viene limitata o ristretta la libertà personale e se usato per ottenere dagli altri Paesi europei una redistribuzione dei medesimi, la strumentalità e l’illegittimità della condotta è incontrovertibile”. 

Il caso Diciotti

“Si tratta – aggiunge Maestri – di potenziali richiedenti asilo, tra i quali anche soggetti vulnerabili, che hanno subito traumi, che sono stati torturati, violentati, maltrattati nel loro percorso migratorio, persone ammalate o ferite e bisognose di cure. Una palese violazione della legge: l’art. 605 del codice penale stabilisce infatti che chiunque priva taluno della libertà personale è punito con la reclusione da sei mesi a otto anni”.

La denuncia dell’esponente di Possibile

“E, infine, se fossi un pubblico ufficiale con qualche potere decisionale, come il comandante della nave Diciotti, di fronte ad un ordine illegittimo, quale è quello di trattenere persone in mare contro la loro volontà, eserciterei il dovere giuridico di disobbedire (Art. 51 codice penale) conducendo la nave in porto e favorendo un approdo sicuro e tempestivo”.

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