Migranti, Moavero: “Salvini ha ragione, la competenza è sua e il decreto legge ha una logica”

Il ministro degli Esteri approva il cammino intrapreso dal leader della Lega

in foto Enzo Moavero Milanesi

MILANO – “Credo che il ministro degli Interni abbia una responsabilità primaria rispetto alla questione della sicurezza. Ma è anche vero che si interseca con le competenze del presidente del Consiglio, dei ministri di Difesa, Infrastrutture ed Esteri. Dunque, è utile un chiarimento, al fine di dare maggiore univocità di direzione e decisione. E possiamo farlo in occasione della discussione della proposta di decreto”. Così il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, in un’intervista al Messaggero, sul dl sicurezza bis voluto dal ministro dell’Interno Matteo Salvini.

“Ha ragione a porre la questione e per me la sua proposta ha una logica. In sede di approvazione del decreto, potremo discutere se il luogo migliore per l’attribuzione di questa responsabilità sia il ministero degli Interni”, aggiunge. “Non ho obiezioni di fondo a quanto scrive Matteo Salvini. E’ corretto rendere più efficace il meccanismo dei rimpatri, oggettivamente complesso. In quanto di solito chi arriva non ha documenti e nessuno sa da dove effettivamente venga. Dunque è giusto richiamare a una cura maggiore degli accordi bilaterali con i Paesi da cui partono i migranti. Per rendere più veloci i rimpatri di coloro che non hanno diritto all’asilo. Sono anche d’accordo sull’opportunità di un maggiore coordinamento, perché le migrazioni rilevano delle competenze di diversi ministeri”.

Il ministro degli Esteri approva il cammino intrapreso dal leader della Lega


“Non parlerei di scippo” di competenze di altri ministeri, rimarca Moavero, “perché il decreto verrà discusso collegialmente dal governo. Valuteremo i dettagli. In teoria, le strade sono due. Un continuo coordinamento tra ministeri, oppure accentrare la competenza e, perché no, al Viminale che ha già la responsabilità maggiore”. Quanto all’avanzata dei sovranisti alle Europee che potrebbe rendere più difficile una condivisione e una solidarietà europea, “per la redistribuzione dei migranti forse sì – dice Moavero -. Ma per la lotta ai trafficanti e per gli investimenti nei Paesi di origine e di transito sono ottimista: i cosiddetti sovranisti si sono detti disponibili”. “All’Ue – sostiene – serve un tagliando di revisione”.

(LaPresse)

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