Milano, scritta anarchica contro Salvini. Il ministro: “Non mi fermo”

La frase indirizzata al vicepremier e ministro dell'Interno è stata trascritta con una bomboletta blu nel cuore del quartiere Ticinese

Foto Claudio Furlan - LaPresse Voltri

MILANO “Non sparare a salve, spara a Salvini”. E’ la minaccia comparsa sul muro perimetrale di uno stabile popolare in via Voltri a Milano, seguita da una ‘A’ rossa cerchiata. I poliziotti della Digos stanno seguendo la pista anarchica, ma l’identità del mittente è solo un’ipotesi al vaglio degli investigatori. Sul destinatario, invece, non ci sono dubbi: è il ministro dell’Interno. Appresa la notizia, Matteo Salvini ha chiesto che “la condanna nei confronti di questi delinquenti sia unanime”.

‘Non sparare a salve, spara a Salvini’: a Milano la scritta contro il vicepremier

La frase è stata scritta con una bomboletta blu nel cuore del quartiere Ticinese, tra i palazzi squadrati e angoli di verde recintati. Sulla parete, sempre in blu, anche l’immagine del vicepremier in versione nazista, disegnata con uno stencil. “Niente e nessuno mi spaventa o mi fermerà”, ha commentato il ministro su Facebook, rincarando la dose: “Quando un coglione scrive ‘sparate a Salvini’ sul muro non è bello. Io ho smesso di ridere ma non mi spavento né cambio modo di lavorare”.

La dura condanna del M5S e l’appello di Mara Carfagna

Dal mondo della politica la solidarietà è arrivata trasversale, e dal muro di via Voltri il dibattito si è spostato sul ‘wall’ dei social. Usa il plurale su Twitter il ministro per la Famiglia e disabilità della Lega, Lorenzo Fontana: “Non ci fermeranno”. Una “condanna senza esitazione” è quella espressa dal Movimento 5 Stelle. Mentre dal centrodestra Mara Carfagna, vicepresidente della Camera e deputata di Forza Italia, ha chiesto al “dibattito politico” e alla “critica legittima all’azione di governo” di non “scadere nella violenza, né verbale né tantomeno fisica”.

Il sindaco di Milano tra i primi a denunciare

Il sindaco Beppe Sala è stato tra i primi a denunciare l’intimidazione: “Le minacce – ha affermato – non sono tollerabili”. Gli ha fatto da sponda l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Milano, Pierfrancesco Majorino: “La violenza, anche solo tollerata, va condannata senza se e senza ma. C’è un modo ovviamente sbagliato e da condannare per opporsi a Salvini: minacciarlo”.

(LaPresse/di Ester Castano)

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