Minacce al direttore di Cronache, il caso in Parlamento

NAPOLI – “Lo dico a tutti che se qualcuno esce prima di me ti dovrebbe sparare 10 colpi tutti in bocca”. E’ un altro passaggio della inquietante lettera inviata dal ras ergastolano dei Casalesi Giovanni Cellurale al direttore di Cronache di Napoli e di Caserta, Maria Bertone. Parole pesanti, violente, che precedono “ti giuro che ti vengo a sparare” e seguono “ti faccio saltare in aria”, che però suonano ancora più sinistre. Perché Cellurale si rivolge a chi è fuori dal carcere, a chi a piede libero può raccogliere il suo messaggio e metterlo in pratica. Potrebbe essere una ‘chiamata alle armi’. Che non può essere ignorata. E così dopo il grande abbraccio che le associazioni, i colleghi, i politici di ogni colore e tanti cittadini hanno riservato al nostro direttore, il caso nei prossimi giorni sbarcherà alla Camera, nell’aula di Palazzo Montecitorio. La deputata di Liberi e Uguali Rina Valeria De Lorenzo ha firmato e presenterà un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese per chiedere quali iniziative intende adottare per contrastare il fenomeno di stampo mafioso rivolta alla libera stampa, con particolare riferimento alle minacce di morte al direttore Bertone. “In casi come questo è necessario oltre che naturale schierarsi con chi,
come il direttore Bertone e la sua squadra, ogni giorno con determinazione lavorano senza timore per raccontare e denunciare ciò che succede anche in realtà complicate. Sono e sarò sempre accanto e in difesa di chi ogni giorno, seppur tra mille difficoltà, rappresenta l’informazione libera di cui tanto si ha bisogno soprattutto nei territori segnati dalla criminalità. E’ preoccupante come un messaggio intriso d’odio possa essere uscito dal carcere di Palermo, con parole che possono anche suonare come un messaggio a chi è all’esterno. E’ molto grave”, ha detto la parlamentare di Leu. Al Viminale, ora, il compito di fornire le risposte che ritiene più adeguate e prendere in carico la posizione di solidarietà e vicinanza espressa da tutte le forze politiche la scorsa settimana. Si attendono le indicazioni della politica, ma intanto la giustizia fa il suo corso. Domani al Tribunale di Napoli avrà luogo l’udienza preliminare, nel corso della quale il giudice Chiara Bardi risponderà alla richiesta di rinvio a giudizio del 50enne di Aversa, bidognettiano della fazione dei Caterino di Cesa, formulata dal pm della Direzione distrettuale Antimafia Fabrizio Vanorio. In quella sede ‘Cronache’ si costituirà parte civile.

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