Mondragone. Gara d’appalto per la Rocca Montis Dragonis, esposto all’Anac

Già ad agosto la Cadel, una delle partecipanti alla procedura, aveva chiesto di annullarla . La procedura muove due milioni e mezzo di euro. I tempi per valutare le offerte e i punteggi non convincono la ricorrente

Il Comune di Mondragone

MONDRAGONE – L’amministrazione comunale ha tirato dritto. Nonostante l’istanza di annullamento in autotutela presentato dalla Cadel, ha affidato i lavori di recupero e restauro alla Rocca Montis Dragonis e di adeguamento della viabilità di accesso. Un appalto non di due spicci, ma che muove 2 milioni e mezzo di euro garantiti dall’accordo tra la Regione e il Comune.

La procedura di gara era stata indetta lo scorso 26 maggio e l’ultimo verbale è datato 3 agosto. La commissione ha proceduto all’aggiudicazione in favore della rete temporanea di imprese costituita dalla Clei, in qualità di mandataria, e dalla Ctc Restauri società cooperativa Rtp Gmn Engineering srl, che aveva ottenuto un punteggio totale di 80,91 su 100 con un ribasso del 15,567 percento.

A ratificare la procedura è stato l’architetto Salvatore Catanzano, responsabile dell’area tecnica. Già ad agosto, però, la Cadel, rappresentata dall’imprenditore Livio Caputo, aveva chiesto di annullare la procedura avviando un procedimento di contenzioso. Ad insospettire l’azienda innanzitutto sono stati i tempi.

Il 19 luglio c’era stata l’ammissione dei concorrenti e l’apertura dell’offerta tecnica. Il 23 luglio si è completata la valutazione della documentazione tecnica assegnando i punteggi e il 30 luglio, in seduta pubblica, l’aggiudicazione. “In due giorni – ha messo nero su bianco la Cadel – la commissione ha portato a termine la valutazione di cinque offerte tecniche. Considerando la possibilità di lavorare continuamente per 8 ore giornaliere e togliendo alle valutazioni di stima 4 ore per l’attribuzione dei punteggi e la redazione del verbale, la proposta di ogni concorrente è stata valutata in 2,4 ore, considerando ancora che ogni proposta è composta da relazione ed elaborati grafici, complessivamente per 96 pagine, risulterebbe un tempo medio di lettura di valutazione pari a 1,5 minuti per pagina-grafico. Il tutto – ha sostenuto l’impresa – appare inverosimile”. A dire di Caputo ci sarebbe stata anche un’erronea valutazione delle offerte tecniche: essendo il numero delle offerte pervenute superiore a tre per la determinazione del coefficiente si fa ricorso alla media di quelli di valutazione compresi tra zero ed uno, determinati sulla base della valutazione di ciascun commissario con il metodo del ‘confronto a coppie’ su matrice triangolare. E dalla lettura del verbale, sostiene la Cadel, “dal peso dei punteggi attribuiti non sembra che il criterio del confronto a coppie sia stato adottato”.
La società ha evidenziato anche errori nella composizione della commissione. Dovendo usare il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, il team deve essere composta da esperti nell’area di attività in cui ricade l’oggetto del contratto. E secondo Caputo era necessario che fossero architetti abilitati con esperienza specifica. Ed invece i tre individuati sono un ingegnere e 2 amministrativi.
La ditta ha presentato anche esposto all’Anac e sta valutando di rivolgersi anche in Procura.

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