Napoli. ‘Blitz’ dei Bodo-De Martino nel bunker dei De Luca Bossa

I testimoni: gruppo di sei motociclette di grossa cilindrata

NAPOLI – Ponticelli ad alta tensione, dopo il blitz che ha azzerato i vertici dei ‘Bodo’. Un gruppo dei De Martino XX, spalleggiato dalla manovalanza dei De Micco è entrato al Lotto 0, dove abitano i De Luca Bossa-Minichini (che potrebbero rialzare la testa dopo l’arresto del rivale Marco De Micco). La ricostruzione degli abitanti è precisa quanto inquietante: una ‘sfilata’ con sei motociclette di grossa cilindrata (quattro Africa Twin). Davanti alle piazze di spaccio nei nemici. E a due passi alle loro abitazioni. Dove ci si aspetta ‘qualche scintilla’ dopo la retata.

Una ‘scesa’ per rimarcare il territorio. Anche perché qui la voce corre subito e nel quartiere cambiano molte cose dopo una operazione di questo genere, che mina le fondamenta dei Bodo. “Chi comanda dopo gli arresti dei De Micco?”. La risposta è proprio la sfilata in moto nel bunker dei rivali.

I centauri sono rimasti nel rione per un’ora. Davanti alle palazzine dove abitano i De Luca Bossa. Una sfida chiara a non uscire di casa. Almeno questa è l’interpretazione data dagli investigatori, che hanno ricevuto la segnalazione dai residenti. Non sono state viste armi e non è stato necessario sparare (ma gli agenti sospettano che fossero armati). Quando si entra in un territorio controllato dagli avversari, tutto può succedere. Non è una ‘stesa’, ma una prova di forza, è la sintesi degli inquirenti. Se i De Luca Bossa-Minichini uscissero dal Lotto 0, sarebbero in pericolo, perché per i Bodo significherà che hanno rialzato la testa. E’ una fase molto delicata dopo il blitz, le cosche si stanno riassestando e studiano i nuovi equilibri. Ovviamente i ‘Bodo’ vorrebbero che non cambiasse nulla. E le ultime ‘operazioni’ vanno in questa direzione. C’è però il timore che qualcuno dei rivali storici possa alzare la voce. E’ uno scenario non remoto, ma improbabile – spiegano gli investigatori – per una serie di motivi. Ad oggi la situazione è questa: i De Micco-De Martino sanno che i boss rivali sono quasi tutti detenuti e possono contare su una superiorità numerica non da poco. Ecco perché hanno potuto fare una incursione vera e propria nel Lotto 0 senza rischiare quasi nulla (almeno sulla carta). Ma questo potrebbe scatenare una nuova stagione di tensioni nel quartiere. Gli inquirenti non lo escludono, anche perché qui in passato è andata proprio così. Dopo le operazioni e gli arresti, i clan rivali si sono fatti avanti, con una nuova stagione di forti fibrillazione. Accadrà di nuovo a Ponticelli? Per ora gli investigatori tendono ad escluderlo. Almeno fino a quando non saranno scarcerati personaggi carismatici dei De Luca Bossa-Minichini. Fino a quel momento i Bodo potrebbero avere la meglio in un eventuale confronto armato. Intanto ci sono dati certi sul tavolo della Procura: lo scettro è passato agli ‘XX’ De Martino. Sono loro a ‘comandare’ a Ponticelli. A poche ore dall’arresto di Marco De Micco, in strada restano i suoi ragazzi.

I ‘soldati’ continuano a prendere la ‘mesata’ e questo permette al clan di restare in piedi, dopo l’operazione. Il 39enne è stato fermato con l’accusa di essere il mandate dell’omicidio di Carmine D’Onofrio, ucciso il sei ottobre davanti casa in via Crisconio a colpi di pistola. Secondo i magistrati della Direzione distrettuale antimafia, i Bodo lo avevano individuato quale responsabile dell’ordigno esploso pochi giorni prima in via Piscettaro, davanti l’abitazione dei De Micco. Un affronto per il gruppo. Insieme a Marco De Micco sono stati fermati Giovanni Palumbo, Giuseppe Russo junior, Ciro Ricci e Ferdinando Viscovo.

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