Napoli, camorra: patto tra i Di Lauro e la Vanella

NAPOLI – Cambia la ‘mappa’ nell’area nord della città. Il clan Di Lauro è in profonda crisi, dopo gli arresti dei boss. I reduci spingono per stringere un patto di ferro con la Vanella Grassi, che al momento gli fornisce solo gli stupefacenti. L’obiettivo è uscire dall’isolamento. Ma nessuno vuole un nuovo cartello criminale. E la tensione è alta. I Licciardi e gli Amato-Pagano lo hanno fatto capire a più riprese: se i Di Lauro provano a espandersi oltre Cupa dell’Arco, saranno schiacciati e ridimensionati di nuovo nel loro bunker.
Insomma alle altre cosche serve avere una paranza a ‘ranghi ridotti’ e relegata nelle palazzine alle spalle del corso Secondigliano. I Di Lauro da settimane si muovono sottotraccia. I colonnelli non si fanno vedere in giro. A differenza degli altri sodalizi, che hanno mire espansionistiche.

Secondo le ultime informative della questura, la cosca di Cupa dell’Arco ha fatto un passo indietro, quasi certamente per evitare un conflitto aperto con gli altri gruppi. Sullo scacchiere avanzano gli Amato-Pagano, il nuovo clan di Miano e i Licciardi. Resta defilata la Vanella Grassi. Tutti cercano di non pestarsi i piedi. Gli Scissionisti sono impegnati a rifornire le loro piazze di spaccio, aiutando i capozona nella gestione degli stupefacenti. I Licciardi sono alle prese con una riorganizzazione interna (assai complessa). E rischiano una rivolta al rione Don Guanella. Secondo gli inquirenti, dopo gli arresti eccellenti come quelli di Maria Licciardi e Paolo Abbatiello, i colonnelli hanno alzato la testa e adesso i vertici vogliono riportare l’ordine. I nervi sono tesi ovunque. Lo sanno bene i boss dell’area nord della città. Tutti vogliono evitare fibrillazioni.

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