Napoli, omicidio a San Pietro a Patierno: messaggio a chi sgarra col clan

NAPOLI – Omicidio in via dello Scirocco nel quartiere San Pietro a Patierno. Forse un appuntamento trappola nella palazzina. Ucciso a colpi di pistola Raffaele Cinque (nella foto). Si sarebbe lanciato dal balcone per sfuggire ai killer.
La dinamica tracciata dagli investigatori è da brivido. La Scientifica ha trovato bossoli nell’appartamento e in strada. Siamo nel cuore del rione della Bussola, palazzine popolari già monitorate dagli agenti del commissariato e della squadra mobile.
Ieri notte i poliziotti sono intervenuti in via dello Scirocco dopo la segnalazione degli abitanti per “colpi d’arma da fuoco”. Ma non hanno fatto in tempo. Quando le Volanti arrivano sul posto, non trovano nessuno. La strada è deserta. Secondo le forze dell’ordine, è successo tutto in pochi secondi. Cinque per sfuggire ai proiettili che lo hanno già ferito, si lancia dal balcone delle palazzine popolari di via dello Scirocco. Sul marciapiede è appostato un secondo gruppo di fuoco: sparano quasi in simultanea. Nel frattempo i vicini hanno udito l’eco dei colpi di pistola e si affacciano alle finestre: da qui la prima segnalazione alle forze dell’ordine.
Dieci minuti più tardi lo trovano morto accanto al marciapiede nella corte interna della palazzina.
Gli scenari sono inquietanti: nell’edificio è entrato un commando armato nel cuore della notte. Secondo gli inquirenti, un omicidio eclatante. Le modalità sono da guerra urbana. Il 50enne non è legato a clan, ma potrebbe aver commesso un errore. Di certo è una esecuzione pianificata nei dettagli. Di più. Secondo gli investigatori, l’omicidio per come è stato progettato, può essere un monito. Per chi? Lo diranno le indagini della squadra mobile, diretta da Alfredo Fabbrocini.
Raffaele Cinque non è inserito nelle dinamiche dei clan, ma chi lo ha ucciso probabilmente sì. E’ la riflessione a caldo delle forze dell’ordine. Riflettori puntati sulle palazzine popolari a San Pietro Patierno. Non è stato un omicidio dopo una lite. L’obiettivo era uccidere e lanciare un messaggio. Qui non ci sono telecamere di sorveglianza. Gli agenti non hanno trovato testimoni. Anche la telefonata al 113 è anonima. Indagini in salita.
Le forze dell’ordine sperano di raccogliere dichiarazioni in via confidenziali, per restringere il campo nelle prossime ore. Hanno dei sospetti. E nessuna certezza.
In mattinata hanno inviato una dettagliata informativa alla procura della Repubblica.
Gli inquirenti potrebbero disporre accertamenti tecnici della Scientifica nella palazzina in via dello Scirocco. Serve cristallizzare la dinamica il più in fretta possibile.

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