Nicaragua, attacco pro-governativi a chiesa Managua: morti 2 studenti

Due giovani sono stati uccisi in Nicaragua durante un attacco condotto dalle forze pro governo contro una chiesa di Managua. Qui decine di studenti che protestavano contro il presidente Daniel Ortega si erano rifugiati venerdì sera.

Managua (Nicaragua), 14 lug. (LaPresse/AFP) – Due giovani sono stati uccisi in Nicaragua durante un attacco condotto dalle forze pro governo contro una chiesa di Managua. In questa decine di studenti che protestavano contro il presidente Daniel Ortega si erano rifugiati venerdì sera. Lo ha riferito il cardinale Leopoldo Brenes arrivando alla chiesa della Divina misericordia, che dall’1 di notte ora italiana è assediata dalle forze pro-governative. Precedentemente la Conferenza episcopale del Nicaragua aveva riferito di un giovane ucciso. Il nunzio apostolico Stanislaw Waldemar Sommertag e il cardinale Brenes, che rivestono il ruolo di mediatori fra il governo e l’opposizione, erano attesi sabato. I due erano qui con una missione della Chiesa cattolica, nella chiesa della Divina misericordia, per provare a fare uscire gli studenti.

i fatti

Le forze pro-governative assediano da venerdì sera questa chiesa, che si trova nel sudovest della capitale, vicino all’Università nazionale autonoma (Unan). Perché è qui che circa 200 studenti che partecipavano alle manifestazioni contro Ortega si sono rifugiati per fuggire a un attacco contro l’Unan, dove si erano barricati. Nella notte il prete è uscito, portando la bandiera del Vaticano. In  modo di  far uscire dei feriti gravi e un giornalista americano del Washington Post, Joshua Partlow, a seguito di un negoziato con la Chiesa cattolica. Gli studenti dal 18 aprile guidano una contestazione massiccia contro il presidente Ortega, 72 anni. Questo che guida il Paese più povero dell’America Latina dal 2007, dopo che aveva già ricoperto l’incarico dal 1979 al 1990. È accusato dai dimostranti di avere duramente represso le manifestazioni e di avere messo in piedi con la moglie una “dittatura” caratterizzata da corruzione e nepotismo. I suoi avversari chiedono elezioni anticipate o dimissioni. Dall’inizio delle proteste, secondo i dati delle ong, sono oltre 270 le persone rimaste uccise e 2mila quelle ferite.

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