“Non riusciamo a stare fermi: perciò ci chiamiamo Arteteca”

NAPOLI – Alla domanda “Perché vi chiamate Arteteca?”, Enzo e Monica rispondono senza esitazione: “Perché non ci sappiamo mai stare fermi! Questo nome ce l’hanno storpiato in tutti modi: ci chiamano ‘Art Attack’ e perfino ‘Gli ‘ndragheta’!”, dice ridendo Monica. Il duo comico degli Arteteca non ha bisogno di presentazioni: amatissimi volti della trasmissione Rai ‘Made in Sud’, Enzo e Monica, coppia sia nel lavoro che nella vita, hanno insegnato a tutt’Italia che significa ‘avere l’arteteca’, espressione napoletana che rimanda, appunto, a un’incontrollabile frenesia che, infatti, rappresenta a pieno l’esplosivo duo di comici, prontissimo a ripartire con mille progetti, Covid permettendo.
Monica, Enzo: come state? Come avete vissuto questo stop, voi che siete una coppia sia nel lavoro che nella vita?
Enzo: Inutile dire che è stato molto difficile, come per tutti del resto. Ci siamo però rimboccati le maniche e abbiamo fatto un po’ di ‘esperimenti’ sui social e sul web. Cosa che facevamo già prima, tuttavia essendo costretti a casa abbiamo intensificato molto la nostra presenza online. Questo un po’ ci ha aiutati, anche se continua a mancarci tantissimo il live e la possibilità di fare cinema.
Qual è stato il feedback dei vostri fan?
Monica: Grandioso, abbiamo raggiunto numeri veramente elevati di visualizzazioni, toccando anche la vetta dei 10 milioni di views. Abbiamo fatto compagnia alle persone, ma è stato anche il contrario. Non è stato semplice per nessuno stare rinchiusi in casa, soprattutto con bimbi e adolescenti a seguito. Perciò pensare che abbiamo portato anche solo una risata o un momento di sollievo a qualcuno è una grande cosa. Enzo: Quando fai i live la gente viene a vederti già ‘predisposta’, sa già che sta andando a fare, ed è pronta a divertirsi. Quando invece dal nulla arrivi nelle loro case in un momento difficile come quello che ancora viviamo e riesci comunque a sentirti dire “Mi avete fatto distrarre per tre minuti”, è un complimento bellissimo.
Da due anni e mezzo siete diventati un trio: vostra figlia Sara è entrata a tutti gli effetti a far parte degli Arteteca.
Monica: Oramai la gente per strada riconosce lei e non noi! Quando Sara inizierà a parlare un po’ meglio faremo fuori il papà (dice ridendo, ndr) Enzo: già lo so, finirò a fare il tour manager di loro due!
Cosa è cambiato da quando c’è lei nella vostra vita?
Enzo: Amiamo ripeterlo: sul palco portiamo personaggi e caratteri, ma pescando comunque sempre nel quotidiano di ognuno di noi. Sara è con noi in scena da quando era ancora nel pancione della mamma. Quando Monica era incinta noi, per voler suo, abbiamo lavorato fin quando ce la faceva, e gli spettacoli venivano puntualmente stravolti dall’improvvisazione. Diceva tutto quello che le passava per il cervello (“Colpa degli ormoni!”, scherza Monica, ndr), e appena saliva sul palco doveva fare pipì! Monica: comparivo in scena che non mi entravano le scarpe! Raccontavo il mio essere incinta, cosa che mi ha fatto guadagnare la simpatia di tutte le spettatrici che sapevano già cosa significasse aspettare un bambino.
Siete nella classifica dei comici più amati di tutta Italia secondo l’Osservatorio sulla Comicità del Premio Troisi della città di San Giorgio a Cremano, guidata dal sindaco Giorgio Zinno. Un bel riconoscimento: ve lo aspettavate?
Enzo: No, e per noi è un grande onore, anche perché il nostro nome compare tra quelli dei grandi della comicità italiana come Aldo, Giovanni e Giacomo, Leonardo Pieraccioni, Checco Zalone, Ficarra e Picone.
In questi giorni la Rai ha scelto di mandare nuovamente in onda il vostro ultimo film ‘Finalmente sposi’, per la regia di Lello Arena. Un successo che si riconferma.
Monica: Ne siamo molto fieri anche perché è la seconda volta che ‘Finalmente sposi’ viene trasmesso, la prima proprio durante il primo lockdown: facemmo il 10% di ascolti, un ottimo risultato. La cosa bella è che le persone ci scrivono dicendoci che nonostante l’abbiano già visto, ogni volta lo riguardano.
Parliamo del futuro: quali sono i progetti in cantiere degli Arteteca?
Enzo: Stiamo scrivendo un nuovo live e uno spettacolo. Il mood sarà sempre lo stesso: cercare di far ridere la gente, soprattutto ironizzando sui rapporti di coppia, ma adesso anche su quelli tra padre e figlia e tra madre e figlia.
Monica: Il nostro sogno è quello di portare in televisione un progetto solo nostro, come la sit-com che già da un po’ abbiamo in testa e che per ora abbiamo portato solo sui social, che è ‘Casa Arteteca’. Il riscontro del pubblico è stato buonissimo, anche perché molti la associavano a ‘Casa Vianello’. Per noi si tratta di un paragone gigantesco che ci onora. Ci siamo resi conto che a livello di ascolti sappiamo che saremo molto seguiti per il pubblico che ci guarda da casa e ci ama. Magari un giorno, chissà, proprio nella casa della Rai dove televisivamente siamo nati.
Un anno di fermo, un anno di comicità ‘fatta in casa’. Il grande successo del programma Amazon “LOL – Chi ride è fuori” è un po’ figlio del momento che viviamo. In che direzione sta andando secondo voi la comicità?
Enzo: La comicità è un po’ come la musica: può cambiare la fruizione da parte del pubblico, ma il modo di far ridere è lo stesso. Anche in ‘LOL’ non si sono inventati nulla di nuovo, anzi: si è ripescato nel visto e rivisto proprio per far ridere lo spettatore e i concorrenti del programma, ed ha funzionato alla grande. Avremmo voluto farne parte: chissà, magari per una seconda edizione del programma: mai dire mai!

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