Notte dei vaccini a Napoli, trentenni alla carica

Al via le prenotazioni, le prime dosi a partire da domani sera. AstraZeneca a Capodichino, Johnson&Johnson alla Mostra d’Oltremare. Clima di ottimismo, l’obiettivo è l’immunità di gregge: “Non possiamo vivere di ristori”

Con il doppio scopo di non sprecare una sola dose e di accelerare sulla campagna vaccinale, dalle 20 di domani fino alle 7 del mattino di domenica, per tutti i napoletani dai 30 ai 39 anni sarà possibile sottoporsi alla vaccinazione contro il Covid-19. L’iniziativa è stata messa in piedi dall’Asl Napoli 1 Centro, che ha predisposto allo scopo i centri vaccinali della Mostra d’Oltremare e dell’Hangar Atitech di Capodichino. I trentenni che intendono mettersi in fila per l’inoculazione del siero dovranno registrarsi sulla piattaforma regionale. Sarà possibile scegliere il centro vaccinale e la fascia oraria in cui sottoporsi all’iniezione. L’Hangar di Capodichino sarà dotato di 4.560 dosi di AstraZeneca; alla Mostra d’Oltremare saranno invece disponibili 3.840 fiale del monodose Johnson&Johnson. Come già accaduto altrove, in città c’è grande attesa per questo strappo alle precedenze. è il caso di Giuseppe Pettinati, 32 anni, che ha scelto di aderire “innanzitutto per senso di responsabilità per i fragili che mi circondano. E poi diciamocelo, sarebbe bello tornare alla vita normale e goderci l’aperitivo senza doverci sorbire le paternali alla tv”. Franco Luongo, 35 anni, sta avendo qualche difficoltà a registrarsi alla piattaforma regionale via smartphone ma non demorde: “L’Italia non può vivere di ristori: mi vaccinerò perché bisogna raggiungere quanto prima l’immunità di gregge e tornare tutti a lavorare”. Che si tratterà di AstraZeneca o Johnson&Johnson, per Franco non fa differenza: “Sarò in buone mani. Lo faccio per garantire sicurezza ai miei cari e ai più deboli”. Anche Emanuela Fabbro ha trascorso il pomeriggio al pc per registrarsi alla piattaforma. Ha scelto la Mostra d’Oltremare perché è l’hub vaccinale più vicino casa, ma anche perché “il vaccino Johnson&Johnson è un monodose, e in una sola iniezione potrei definitivamente archiviare la pratica. Confesso: gli aghi mi spaventano”. Non mancano voci critiche, come quella di Alberto Calemme, che si sente al sicuro così com’è: “Non sono un negazionista ma credo che, a 34 anni, se beccassi il Covid riuscirei a rimettermi in sesto senza dover ricorrere ad alcun vaccino”.

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