Nucleare, è ancora polemica. Starace chiude, Cei: attenti a dargli la patente sviluppo

Il dibattito sul nucleare in Italia torna a dividere. Un 'niet' porta la firma dell'amministratore delegato dell'Enel, Francesco Starace, che dal Forum Ambrosetti di Cernobbio dice di non considerare realistico pensare a una riconsiderazione su questo fronte

Foto Miguel Medina / AFP in foto Francesco Starace

MILANO – Il dibattito sul nucleare in Italia torna a dividere. Un ‘niet’ porta la firma dell’amministratore delegato dell’Enel, Francesco Starace, che dal Forum Ambrosetti di Cernobbio dice di non considerare realistico pensare a una riconsiderazione su questo fronte. “Neanche con quello che viene definito ‘nuovo nucleare’? Non è tanto nuovo come sembra”, taglia corto l’ad. E sul tema interviene anche il presidente della Conferenza episcopale italiana, il cardinale Gualtiero Bassetti. Citando don Tonino Bello, dice che “non sempre lo sviluppo è sinonimo di progresso”. Bassetti. Lo fa nel suo saluto al congresso nazionale di Pax Christi ad Assisi e, riprendendo sempre le parole del vescovo di Molfetta, proprio a proposito del nucleare, segnala che “bisogna “stare molto attenti a dargli la patente di sviluppo”.

Un tema, insomma, quello delle centrali atomiche, che torna spesso di moda e diventa anche in questo caso motivo di fibrillazione per il Governo, con il M5S da sempre contrario. Il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, a margine del Forum a Cernobbio che vede anche gli imprenditori divisi sulla questione, ritorna sulla ridda di reazioni partita dopo le sue parole durante un’iniziativa di Italia viva a Ponte di Legno (Brescia), in cui aveva fatto intendere come il nucleare non fosse un tabù, in particolare ora che “si stanno affacciando tecnologie di quarta generazione, senza uranio arricchito e acqua pesante”. E chiarisce: “Non è una tecnologia matura e lo stanno studiando loro, Francia e Usa. Io non ho fatto nessuna proposta. Delle cose è bene parlarne, le scelte siano consapevoli. Vediamo cosa fanno gli altri. Sono rimasto meravigliato per la polemica”, assicura Cingolani. E il suo collega di governo, il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, chiude la porta. “Conto tantissimo sul chiarimento che ci sarà il 14 settembre tra Conte e Cingolani, che conosce ben la sensibilità del Movimento. È giusto che il leader chiarisca quale sia la linea politica. Non ho notizie di alcuna proposta sul nucleare in seno al governo altrimenti la bloccherei senz’altro”, assicura il titolare della Farnesina.

(LaPresse)

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