Nuova manovra tra tregua fiscale e accise sulle sigarette

Foto Roberto Monaldo / LaPresse Conferenza stampa del presidente del Consiglio Giorgia Meloni per illustrare la legge di Bilancio Nella foto Giancarlo Giorgetti, Giorgia Meloni

ROMA – In arrivo nuovi aggiusti dal Governo Meloni nel testo portato in CdM lo scorso lunedì e che verrà approvato entro la fine dell’anno. Tra i tati temi affrontati, pensioni e pace fiscale su cartelle esattoriali.

Pensione anticipata-flessibile

La “pensione anticipata -flessibile”, è quanto previsto dal nuovo esecutivo per la messa in quiescenza con quota 41 anni di contributi ed un minimo di 62 anni d’età. All’interno del testo un tetto che “fino al raggiungimento dell’età pensionabile, non può superare cinque volte il valore delle pensioni minime”. Per cui con l’innalzamento a 600 euro, la pensione anticipata “non potrà superare i 3.000 euro”. Da sottolineare inoltre che “l’importo non potrà essere cumulato con altri redditi da lavoro occasionale se superano i 5.000 euro l’anno”. Previste anche delle “finestre di uscita: di tre mesi per i lavoratori privati e di 6 per quelli pubblici. Chi matura i requisiti il 31 dicembre 2022 dovrà pera’ attendere aprile, se è un dipendente privato, o agosto se lavora nel settore pubblico”. 

Tregua fiscale

Il nuovo Governo, così come promesso durate la campagna elettorale ha subito posto in essere lo stop a vecchie cartelle sotto i 1.000 euro già dal 31 gennaio del 2023 datate 2010/2015. Ma lo stop sarà immediato, con l’entrata in vigore della legge di Bilancio. Sulla Tregua fiscale previste 10 diverse regolarizzazioni: “la definizione agevolata sui controlli automatizzati delle dichiarazioni; la regolarizzazione di irregolarità formali; il ravvedimento speciale delle violazioni tributarie; la definizione agevolata dei procedimenti di accertamento; la definizione agevolata e conciliazione agevolata delle controversie tributarie; la rinuncia ai giudizi in cassazione; rate non pagate; stralcio cartelle sotto 1000 euro; definizione dei ruoli affidati alla riscossione dal 2000 al giugno 2022”.

Accisa sigarette

Dal prossimo anno aumenta l’accisa sulle sigarette, tassa definita “importo fisso per unità di prodotta che nel 2023 sarà di 36 euro per 1.000 sigarette. In totale si pagherà poco più di “70 centesimi medi per un pacchetto da 20. Per il 2024 equivarrà a 36,50 euro e, a partire dall’anno 2025 a 37 euro per 1.000 sigarette”

Mance ai camerieri

Una delle altre novità della Manovra riguarda le mance lasciate di solito sul tavolo al termine di un pasto o di un caffè. Con la nuova norma saranno acquisite dal datore di lavoro che potrà così inserirle in busta paga ma con una tassazione del 5%. “Nelle strutture ricettive e negli esercizi commerciali che offrono servizi di somministrazione di pasti o bevande – si legge nella bozza – le somme destinate dai clienti ai lavoratori a titolo di liberalità, acquisite per il tramite del datore di lavoro, anche attraverso mezzi di pagamento elettronici, integralmente riversate al lavoratore ovvero ai lavoratori, previamente individuati, costituiscono redditi da lavoro dipendente e, salvo espressa rinuncia scritta del prestatore di lavoro, sono soggette a una imposta sostitutiva dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e delle addizionali regionali e comunali pari al 5%, entro il limite del 25% del reddito percepito nell’anno per le relative prestazioni di lavoro”. Inoltre tutti gli importi delle mance in busta paga verranno presi in considerazione “per il riconoscimento della spettanza o per la determinazione di deduzioni, detrazioni o benefici di qualsiasi titolo, anche di natura non tributaria”.

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