Papa Francesco, dai giovani la risposta controcorrente ai nazionalismi dei muri

Foto Andreas Solaro / AFP in foto Papa Francesco

ROMA– La risposta controcorrente ai nazionalismi che alzano i muri la danno i giovani. I ragazzi che a Panama hanno sfilato con bandiere da ogni parte del mondo, che hanno danzato con le mani, che erano felici d’incontrarsi: quei ragazzi, per Papa Francesco, hanno dato al mondo un “segno profetico” contro la triste tendenza sciovinista al conflitto.

In un mondo che si sgretola sotto il peso dell’attaccamento alla nazione, il Pontefice sceglie da che parte stare, quella delle nuove generazioni che non conoscono l’odio di parte. Di questo c’è bisogno, nella sua visione: di una Chiesa giovane, entusiasta e accogliente, che si impegna perché le nostre comunità diventino luoghi dove nessuno sia escluso. L’entusiasmo dell'”incontro fra i popoli” dimostrato dai ragazzi a Panama è stato segno che “i giovani cristiani sono nel mondo lievito di pace”.

Francesco rivive, passo dopo passo, i giorni della Giornata mondiale della gioventù in America centrale, dove “la gente alzava con le braccia i bambini come dicendo ‘Ecco il mio orgoglio, ecco il mio futuro!‘”: “Quanta dignità in questo gesto – fa notare – e quanto è eloquente per l’inverno demografico che stiamo vivendo in Europa!“.


Gmg, preceduta dall’incontro dei giovani dei popoli nativi e di quelli afroamericani

“Un bel gesto”, per il Papa argentino, una iniziativa importante che ha illuminato il volto “multiforme” della Chiesa nella meticcia America Latina. L’arrivo dei gruppi da tutto il mondo, poi, ha dato il La alla “grande sinfonia di volti e di lingue, tipica di questo evento”. (LaPresse)

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