Parma: finto ‘Gen. Carabinieri’ ricattava con accuse di pedopornografia

Cinquemila euro per non vedersi accusati di pedopornografia

Cinquemila euro per non vedersi accusati di pedopornografia. La richiesta estorsiva giungeva via mail su documenti intestati al ministero dell’Interno o della Difesa. L’oggetto ‘Carabinieri Convocazione’. La firma in calce quella del Comandante Generale dei Carabinieri, Gen. Teo Luzi, che si diceva pronto a inoltrare la “nostra denuncia al signor Edmondo Bruti Liberati, Procuratore della Repubblica di Milano (ex, NdR) e specialista in cybercrime per redigere un mandato di cattura nei vostri confronti”. Tutto falso. Un vile ricatto per ottenere denaro secondo i militari del Ros, coordinati dalla Procura di Roma, che oggi hanno eseguito a Parma un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un soggetto indagato per estorsione in concorso.

“Le tue foto di nudo che invii a minori tramite il tuo indirizzo IP sono state registrate dal nostro cyber poliziotto e costituiscono una prova dei tuoi reati”, si legge nei documenti allegati e inviati alle vittime come convocazioni di giustizia per reati di tipo pedo-pornografico, utilizzando fraudolentemente i loghi dell’Arma dei Carabinieri e dell’Interpol. “Il tuo file verrà inviato ai media per la diffusione, la tua famiglia, i tuoi cari e tutta Italia vedranno cosa stai facendo davanti al tuo computer o cellulare”, recita un altro passaggio. Qualche elemento di sospetto sarebbe potuto sorgere di fronte all’italiano a tratti stentato degli atti con cui i bersagli venivano informati di “numerosi procedimenti legali” a proprio carico per “pornografia infantile, esibizionismo, cyberpornografia”, il riferimento a un’inesistente legge 2007-293 del 5 marzo 2007, il tutto sotto il coordinamento della fantomatica ‘Direzione Centrale della Polizia Giudiziaria – Brigata di Protezione dei Minori’. C’è stato chi ha pagato e sono in corso indagini per individuare fatti analoghi a carico di altre persone.

I militari del Ros hanno avviato a novembre 2021 una campagna contro la particolare forma estorsiva del cosiddetto phishing di mail false che nell’ultimo periodo ha fatto registrare un aumento dell’incidenza. Da almeno un anno sono presenti in rete segnalazioni dello stesso tenore e appelli informativi della Polizia postale e delle Comunicazioni. Il Polo Anticrimine segnalava in particolare il contenuto di una mail a ottobre 2022 con questo contenuto: “Sono il signore Franco Gabrielli Direttore di Europol (in realtà ex Capo della Polizia e Direttore del Sisde, NdR), commissario di divisione, capo della brigata per la protezione dei minori (BPM), vi contatterò poco dopo un sequestro informatico di Cyber-infiltrazione (autorizzato in particolare in materia di pedopornografia, pedofilia, cyber-pornografia, esibizionismo, traffico sessuale dal 2009) per informarvi che siete oggetti di diversi procedimenti legali in vigore”. “Una falsa email finalizzata – spiegava la Polizia Postale – verosimilmente a carpire dati personali, richiedere pagamenti non dovuti o ancora, infettare i dispositivi della vittima con pericolosi virus informatici”.

LaPresse

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