Parte il reddito di cittadinanza, polemiche e disagi in tutta Italia

Da questa mattina migliaia di italiani sono in fila ai vari uffici postali per la prestazione della domanda di reddito di cittadinanza. I disagi attesi si sono verificati

ROMA – È iniziata ufficialmente l’era del reddito di cittadinanza. Tra rinvii e promesse non mantenute, l’unica certezza è che da questa mattina tanti italiani hanno iniziato a fare la fila all’esterno dei vari uffici postali. La sensazione è che difficilmente andrà tutto liscio, senza ostacoli.



Reddito di cittadinanza, una partenza sprint e un’organizzazione che fa discutere

La manovra attuata dal governo gialloverde è infatti partita tra numerose polemiche, tra l’incertezza nell’organizzazione e il sentore di essere entrati in un tunnel che tutti conoscono ma che in pochi sanno come percorrere. Perché questo sussidio che dovrebbe andare ad appannaggio di chi è in difficoltà, di chi non ha un lavoro, di chi fa fatica ad arrivare a fine mese è partito velocemente. Troppo secondo qualcuno.

I disagi

Al punto tale che i disagi sono evidenti. In alcune regioni italiane, infatti, fino a ieri non si conosceva ancora l’ordine con il quale trattare le domande. Si era pensato ad un numeretto dedicato con uno sportello ad hoc, idea bocciata sul nascere perché la richiesta è pur sempre un’etichetta di povertà che nessuno merita di portare palesemente. Si è passati al trattamento secondo un ordine alfabetico, ed è questa la soluzione adottata dal maggior numero degli uffici. In altre parti d’Italia, però, vengono segnalate altre problematiche. In Trentino, infatti, i sindacati hanno sottolineato la mancanza del software in grado di analizzare automaticamente le domande, in base al modello Isee e a tutti gli altri fattori che danno diritto alla ricezione del sussidio.



L’appello dei responsabili: “Non abbiate fretta”

Fatto sta che per tutto questo, per evitare code chilometriche e disordini che comunque restano nell’aria, i responsabili degli uffici hanno invitato nei giorni scorsi gli utenti a non avere fretta e a non presentarsi in massa. C’è tempo, infatti, fino al prossimo 31 marzo per richiedere il contributo, successivamente l’Inps verificherà il rispetto dei requisiti. Il 26 aprile gli esiti, nei primi giorni di maggio i pagamenti. Forse.  

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