Pd, Guerini: “Allargare la nostra capacità di parlare all’Italia”

“Il lavoro di revisione della Carta dei valori del Pd sarà davvero utile solo se perseguirà l’obiettivo di allargare (e non di restringere) la nostra capacità di parlare all’Italia"

Foto Roberto Monaldo / LaPresse

“Il lavoro di revisione della Carta dei valori del Pd sarà davvero utile solo se perseguirà l’obiettivo di allargare (e non di restringere) la nostra capacità di parlare all’Italia. Anche qui, sarà fondamentale evitare di farsi del male da soli: come rischieremmo di fare se cedessimo alla suggestione di abiurare l’esperienza ideale di un Pd nel quale, con tutti i suoi limiti, si sono ritrovate in questi quindici anni tutte le diverse culture del riformismo italiano”. Lo scrive Lorenzo Guerini, in un passaggio del suo intervento oggi sul quotidiano La Repubblica dal titolo ‘Pluralista e riformista sono le due anime che salveranno il Pd’. “Oggi ‘rimuovere gli ostacoli’ significa tenere insieme i nuovi diritti civili con i tradizionali diritti sociali, l’economia di mercato con un sistema di protezione adeguato, la difesa del lavoro con il rilancio del nostro sistema produttivo, il rinnovamento delle istituzioni democratiche con il diritto di ogni cittadino ad essere pienamente rappresentato: è su queste basi che potremo preparare un’alternativa politica e di governo che sia affidabile e maggioritaria”, continua Guerini.

“Evitiamo di farci del male da soli” sottolinea l’ex ministro della Difesa, secondo il quale occorre “affrontare nel Congresso sul serio, senza slogan o scorciatoie, i limiti individuati e anche le critiche rivolte al PD. A partire da quella molto trasversale relativa alle articolazioni interne al nostro partito, molto dibattuta in questi giorni”. Guerini sottolinea però positivamente “il pluralismo interno in un paese come l’Italia, dove la storia del riformismo è fatta di esperienze articolate e dove le tradizioni da cui è originato il PD sono state divise per decenni per poi ritrovarsi unite nell’aspirazione a dare all’Italia una casa per tutti i progressisti”.

LaPresse

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