Pd, Orlando: “Difendere il Paese dalla recessione, la crisi non la paghino i più deboli”

"Non mi convince l’idea di ridurre l’attività di opposizione a un’ideale matita rossa e blu che sottolinea gli errori istituzionali riguardo alla collocazione internazionale e all’Europa".

Andrea Orlando (Foto LaPresse - Andrea Panegrossi)

“Ho scritto nel post precedente che gran parte del congresso, cioè di come si costruisce il nuovo Partito Democratico, si gioca subito, nell’impostazione dell’opposizione. Un’opposizione che non si fa solo nelle aule parlamentari.

Le prime parole d’ordine, le prime battaglie, saranno essenziali. Con esse si misura se e come ricostruire rapporti con la società italiana”. Lo scrive su Facebook il ministro del Lavoro Andrea Orlando.

“Non mi convince l’idea di ridurre l’attività di opposizione a un’ideale matita rossa e blu che sottolinea gli errori istituzionali riguardo alla collocazione internazionale e all’Europa. La credibilità dei richiami su questi fronti si costruisce con l’iniziativa sui temi economici e sociali. Non mi convince neppure l’idea secondo la quale “reagiremo ad eventuali tentativi di mettere in discussione diritti”. Un’affermazione che suona all’orecchio di molti come una sostanziale indifferenza per chi si trova oggi privo di diritti. L’obiettivo deve essere chiaro da subito: noi vogliamo difendere il Paese dalla recessione ed evitare che a pagare la crisi siano i settori più deboli del lavoro e dell’impresa”, aggiunge.

“Allora io propongo di partire da qui – aggiunge Orlando – faccio un primo passo sapendo che quando si individuano delle priorità si scorda o si sottovaluta qualcosa, ma è comunque proprio dall’individuazione di queste priorità che credo debba partire la prima fase della nostra discussione: • sostegno ad ogni iniziativa finalizzata a costruire una risposta europea alla crescita dei costi energetici, la guerra impone un prezzo a tutti i paesi membri, ma il prezzo non è uguale per tutti; • rafforzare le misure a favore delle imprese energivore; • una legge per il salario minimo, comunque non inferiore a 9,50€, rivalutando il costo del lavoro conteggiato nelle gare pubbliche; • un taglio del cuneo fiscale che parta dai salari più bassi; • un’ulteriore estensione delle fasce di reddito protette dagli aumenti; • strumenti per calmierare gli affitti dei fondi commerciali e delle residenze degli studenti; • approvare rapidamente la legge sulla non autosufficienza; • recepire subito le indicazioni della Corte Costituzionale sull’Articolo 18; • subito confronto tra le parti sociali per rivedere criteri indicizzazione dei contratti di lavoro; • una legge organica per l’equo compenso per tutti i professionisti; • approvazione della legge sui lavoratori delle piattaforme (rider e non solo) ferma a Palazzo Chigi; • tassazione degli extra profitti che si sono determinati a causa degli shock di questi mesi; • iniziativa in tutto il Paese contro qualunque tentativo di privatizzazione della Sanità (ce ne sono molti in atto più o meno striscianti ai quali si prepara il terreno lasciando aumentare i tempi delle liste d’attesa); • trasporto pubblico gratuito per fasce più basse di reddito”, conclude.

LaPresse

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