Pechino 2022: viaggio nei Giochi blindati tra tamponi e ‘bolla’

Un'Olimpiade dietro i vetri. Degli hotel, dei mezzi di trasporto dedicati, dell'aeroporto. In un clima quasi spettrale vista la mancanza di voli che non riguardino i cinque cerchi

Allerta in Cina per i casi Covid in vista delle Olimpiadi (AP Photo/Mark Schiefelbein)

PECHINO (Cina) – Un’Olimpiade dietro i vetri. Degli hotel, dei mezzi di trasporto dedicati, dell’aeroporto. In un clima quasi spettrale vista la mancanza di voli che non riguardino i cinque cerchi. La bolla imposta dalla Cina per garantire dei Giochi Covid-free (dal 23 gennaio si contano 232 casi) non consente eccezioni né mezze misure. Dal momento in cui si sbarca nella capitale coloro che sono coinvolti in Pechino 2022, dagli atleti allo staff, fino ai giornalisti e agli altri stakeholder, entrano nel ‘closed loop’ che non permette contatti di alcun tipo con il mondo esterno. La gincana che precede la partenza – tra doppio tampone negativo entro 96 ore e qr code che si ottengono dopo lungaggini burocratiche – prosegue all’arrivo, con un test prc quasi immediato allo sbarco e sanificazione dei bagagli. Sull’aereo non vengono serviti pasti caldi, né i vassoi, rimpiazzati da buste trasparenti con cibi preconfezionati. A presidiare sui viandanti gli ormai celebri steward e le hostess in tenuta total white, coperti dalla testa ai piedi da tute ermetiche bianche con una striscia azzurra. Qulcuno ‘personalizza’ la divisa con adesivi (delle mascotte dei Giochi) e scritte sulla schiena, unico sprazzo di libertà all’interno di un protocollo moldo rigido. La stessa scena si ripete allo scalo cinese. La cortesia e l’accoglienza da parte dei cinesi non manca, ma il motto delle Olimpiadi (‘Together for a Shared Future’) che campeggia ovunque per le strade di Pechino stride un po’ con l’atmosfera che respira attraversando la città.

Dall’aeroporto all’hotel la sostanza non cambia. Gli alberghi sono presidiati da pattuglie della polizia, l’uscita è permessa solo a bordo di mezzi dedicati, taxi o autobus. Gli spostamenti a piedi non sono permessi. Le strutture – ognuna delle quali presenta l’immancabile postazione per i tamponi (giornalieri) – sono riservate a coloro che sono arrivati fino in Cina per i Giochi. I pullman scaricano i passeggeri in una piazzola e accolgono i partenti in un’altra. Termoscanner e metal detector campeggiano nelle hall: i controlli sono accurati, niente viene lasciato al caso. Il Main Media Center, la struttura riservata ai giornalisti, nella sua imponenza ricorda quanto il paese del Dragone tenga a far bella figura in questa edizione dei Giochi. Anche in questo caso, i bus lasciano gli addetti ai lavori proprio davanti all’ingresso, anche a costo di fare un giro più lungo. Non è una Olimpiade per impazienti. E neanche, visto il divieto di parlare in ascensore, per chiacchieroni.

(LaPresse)

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