Pedofilia, il cardinale Brandmueller: “Il problema più grave della Chiesa è l’omosessualità”

"Bisogna innanzitutto riconoscere apertamente che tutto questo allontanarsi dal messaggio biblico è reale", sostiene il religioso

CITTA’ DEL VATICANO “Vista la gravità dei problemi da affrontare in questo ambito, non mi sembra possibile né realistico riuscire in questi pochi giorni a compiere dei passi decisivi per sconfiggere pedofilia e abusi. Sarebbe già un risultato se venisse percepita e valutata la gravità di questi fenomeni che minacciano la vita interna della Chiesa”.Lo dice, intervistato dalla Stampa, il cardinale tedesco Walter Brandmueller, che con il porporato americano Raymond Leo Burke ha scritto una lettera aperta ai capi delle conferenze episcopali di tutto il mondo. E pubblicata alla vigilia del summit in Vaticano contro la pedofilia.

La lettera dei cardinali Brandmueller e Burke ai capi delle conferenze episcopali

“Basta dire che la sessualità umana, cioè l’essere maschio e femmina, ha il suo senso nella procreazione di prole – aggiunge -. Altrimenti non si spiegherebbero né l’anatomia né la fisiologia dell’uomo. Quindi escludere questo aspetto essenziale è un abuso della natura umana, è un agire contro natura. In termini teologici: l’atto omosessuale è un peccato grave che depriva l’uomo della grazia di Dio con tutte le conseguenze. Tanto più quando perpetrato da un sacerdote o addirittura un vescovo, successore degli apostoli”.

Il rischio è allontanarsi dal messaggio biblico

“Bisogna innanzitutto riconoscere apertamente che tutto questo allontanarsi dal messaggio biblico è reale. E poi non commettere più errori come affermare – qualcuno all’interno della Chiesa l’ha fatto – che la Bibbia non riporti come un apparecchio di registrazione il messaggio divino. Sarebbe negare l’autenticità della rivelazione divina”, afferma Brandmueller.

(LaPresse)

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