Pensioni, la Cgil: “Quota 100 costerà appena 23 miliardi”

“Avremo un risparmio considerevole rispetto alle risorse stanziate in legge di Bilancio”, avverte Ezio Cigna

Foto LaPresse - Marco Alpozzi 27/06/2017 Torino (Italia) Cronaca Torino, disoccupata si dà fuoco, ustioni sul 70% del corpo Nella foto: La sede INPS di Torino Nord Photo LaPresse - Marco Alpozzi June 27, 2017 Torino ( Italy ) News Unemployed woman sets light to self

ROMA “I costi di ‘Quota 100’ raggiungeranno una spesa non superiore a 23 miliardi, molti di meno quindi rispetto ai dati circolati in questi giorni”. È quanto emerge da un’analisi della Cgil e dell’osservatorio Previdenza della Fondazione di Vittorio, basata sui dati Inps. Dove viene presa in esame ‘Quota 100’ nell’intero periodo di vigenza.

Quanto costerà la Quota 100

“Avremo un risparmio considerevole rispetto alle risorse stanziate in legge di Bilancio”. Lo avverte Ezio Cigna responsabile previdenza pubblica della Cgil nazionale, che spiega: “Nel triennio verranno risparmiati 9 miliardi e 615 milioni (2mld 258mln nel 2019; 3mld 924mln nel 2020; 3mld e 432mln nel 2021). Tale risparmio sarà dovuto a un coinvolgimento di solo il 35% della platea stimata dal precedente Governo, ossia 341.266 anziché 973mila”.

Previsioni sovrastimate

“È evidente quindi – sostiene il segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli che le previsioni della Ragioneria generale dello Stato sono sovrastimate. E che la misura, per il minore e limitato impatto sui conti pubblici, è ampiamente sostenibile”.

Per il dirigente sindacale, ‘Quota100’ è “una misura parziale e insufficiente. E quindi, a maggior ragione, non possono essere utilizzati dati o analisi evidentemente forzati per operare ulteriori interventi restrittivi sulla previdenza. Quest’ultima invece necessita di una riforma organica complessiva che superi la legge Fornero lasciata purtroppo inalterata dal precedente Governo”.

La linea della Cgil

“È necessario quindi che, sulla base delle proposte contenute nella Piattaforma unitaria che Cgil, Cisl e Uil hanno presentato all’ex Esecutivo, venga fatta una riforma previdenziale per garantire una flessibilità in uscita per tutti dopo i 62 anni. Prevedendo interventi che tengano conto della condizione delle donne, dei lavoratori discontinui e precoci, dei lavoratori gravosi e usuranti. E venga introdotta una pensione contributiva di garanzia per i più giovani”, conclude il segretario confederale della Cgil.

(LaPresse)

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