Perù, 14 persone uccise in zona remota: sospettato il gruppo dei ‘Sendero luminoso’

LIMA (Perù) – Almeno 14 persone sono state uccise in una remota zona del Perù da presunti membri di Sendero luminoso, mentre mancano due settimane alle elezioni presidenziali. Il capo della polizia, Cesar Cervantes, ha dichiarato alla tv che i morti sono almeno 18, mentre l’esercito ha parlato in una nota di 14 vittime. Il massacro è avvenuto nel distretto di Vizcatan de Ene, in una zona dell’Amazzonia che secondo le autorità è usata come rifugio dai guerriglieri dell’organizzazione, che negli anni ’80 e ’90 combatterono contro il governo. L’area è anche usata da gruppi criminali locali per produrre cocaina da esportazione. Leonidas Casas, funzionario del posto, ha dichiarato ad Associated Press che le vittime si trovavano in due locali, uno di fronte all’altro, quando uomini armati hanno fatto irruzione e aperto il fuoco.

Alcune donne e un bambino hanno tentato di nascondersi in una stanza, ma sono stati uccisi. Le autorità hanno trovato alcuni volantini con la firma di Sendero luminoso, in cui viene affermato che il Paese sarà “ripulito” da “parassiti” e “corrotti”. Il 6 giugno si svolgerà il ballottaggio delle presidenziali, in cui Pedro Castillo del partito di sinistra Perù Libre sfiderà la leader della destra Keiko Fujimori, figlia dell’ex presidente autoritario Alberto Fujimori, per vent’anni alla guida della guerra contro Sendero luminoso e poi condannato per abusi dei diritti umani. Secondo la Commissione verità, tra il 1980 e il 2000 furono 70mila le persone uccise nei combattimenti tra Sendero luminoso, il governo e altre milizie.

(LaPresse/AP)

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