Pil, Giorgetti: “Riduzione al ribasso, stime di crescita per il 2022”

Inflazione, carenza materie prime, e prezzi alle stelle dell'energia, che mettono in crisi fino a piegarle le imprese e buona parte della manifattura. Per questi motivi e per "le incognite sul piano economico ma anche su quello politico connesso all'evoluzione degli scenari internazionali delle dinamiche globali", si "registra una riduzione al ribasso delle stime di crescita del Pil per l'anno in corso".

Italyís Undersecretary for Prime Minister Giancarlo Giorgetti looks on as he arrives for the swearing in ceremony of the new government led by the newly-appointed Prime Minister at Quirinale Palace in Rome on June 1, 2018. Italian cabinet members of the new government led by newly appointed Prime Minister Giuseppe Conte are to be sworn in later in the day, after a last-ditch coalition deal was hammered out to end months of political deadlock, narrowly avoiding snap elections in the eurozone's third largest economy. / AFP PHOTO / Alberto PIZZOLI

ROMA – Inflazione, carenza materie prime, e prezzi alle stelle dell’energia, che mettono in crisi fino a piegarle le imprese e buona parte della manifattura. Per questi motivi e per “le incognite sul piano economico ma anche su quello politico connesso all’evoluzione degli scenari internazionali delle dinamiche globali”, si “registra una riduzione al ribasso delle stime di crescita del Pil per l’anno in corso”. Lo afferma il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti in audizione alle commissioni riunite Attività produttive alla Camera e Industria a Palazzo Madama, sullo stato di attuazione del Pnrr. Uno degli elementi – spiega Giorgetti – “cui abbiamo dedicato particolare attenzione è costituito dall’obiettivo di contemperare le priorità strategiche indicate nel Pnrr, per quanto concerne in particolare la transizione digitale e quella energetica, con l’esigenza di attutirne gli impatti più pesanti sulle imprese più esposte ai rischi di un’accelerazione che presenta, come dimostrano le vicende di queste settimane, molte incognite sul piano economico ma anche su quello politico connesso all’evoluzione degli scenari internazionali delle dinamiche globali”. 

“La concomitanza della ripresa a tassi elevati delle diverse economie sviluppate e la persistente capacità di assorbimento della Cina – prosegue il ministro – ha infatti determinato una serie di strozzature e colli di bottiglia che si sono tradotti nella carenza di disponibilità in materie prime e manufatti, a partire dai microchip; nell’aumento vertiginoso dei prezzi dell’energia che ha assunto dimensioni allarmanti non soltanto per le imprese tradizionalmente energivore, ma anche su una serie di altre attività per le quali l’incidenza dell’energia nei costi di produzione è cresciuta significativamente, così come nella carenza di figure professionali e competenza indispensabili per assicurare la tempestiva e piena attuazione dei programmi inseriti nel Pnrr”.

“Il Mise – conclude Giorgetti – si è attivato per accompagnare i diversi programmi del Pnrr con una serie di altre iniziative, da realizzare in stretto raccordo con altre amministrazioni, per attenuare i rischi gravissimi che gli elementi cui ho fatto riferimento in precedenza stanno comportando per una parte significativa del sistema manifatturiero nazionale, in alcuni casi pregiudicandone le prospettive di prosecuzione dell’attività”.

LaPresse

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