Pisapia: “Un traghettatore per fare la manovra, poi le elezioni”

Il pensiero dell'ex sindaco di Milano

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse Nella foto Giuliano Pisapia

MILANO – “La strana coppia che per formare un governo ha dovuto scrivere un contratto invece di un programma è arrivata dopo un anno di litigi a una strada senza uscita. Mi pare impossibile la formazione di qualsiasi maggioranza alternativa in grado di sostenere un altro governo. Siamo in un cul de sac e non vedo alternative: al voto bisogna andarci prestissimo”. Così l’eurodeputato eletto col Pd Giuliano Pisapia in un’intervista al Corriere della sera.

La manovra finanziaria la farà “un governo di transizione che prepari le elezioni e s’incarichi di raddrizzare la barra economica salvandoci dal baratro”, aggiunge Pisapia, “è il profilo di un governo che deve rimanere in carica solo pochi mesi per lavorare su due o tre punti qualificanti. Mi viene in mente l’esperienza del governo di Lamberto Dini dopo la caduta del primo Berlusconi nel 1995”.

Per sostenere questo governo “si troverebbero le formule in Parlamento. Nel pieno rispetto della Costituzione, dopo aver ottenuto la fiducia, potrebbe anche essere un esecutivo di minoranza”. Il traghettatore dovrebbe essere “una figura capace di rappresentare al meglio l’Italia, ma senza smargiassate e pugni sul tavolo. Qualcuno in grado di dialogare ma che sia autorevole e garantisca gli italiani e i partner europei. I quali, giustamente, ora ci guardano con preoccupazione. E poi, ministri competenti che rinuncino a candidarsi alle imminenti elezioni”.

(LaPresse)

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