Pnrr, Colao: “La guerra in Ucraina non cambia il Recovery”

L'intervento del ministro per l'Innovazione tecnologica e per la transizione digitale

Vittorio Colao (Foto LaPresse/Nicolò Campo)

ROMA – “Siamo in un’economia di emergenza, bisogna riprogrammare le risorse e stare vicini ai settori che avranno grandi contraccolpi, dall’energia alle materie prime. Ma sbaglia chi dice che il Pnnr è da buttare”. Lo ha detto il ministro per l’Innovazione tecnologica e per la transizione digitale Vittorio Colao in un’intervista a La Stampa. “L’inflazione durerà mesi, forse anni, dipende da come andrà il conflitto. Ora generazioni di dirigenti e di politici dovranno imparare a adattarsi in fretta: la capacità di reagire c’è, l’Europa ha stupito tutti e i governi hanno imparato a muoversi più velocemente di prima”, ha aggiunto il ministro. Sulle parole di Draghi, che servirà una scelta tra la pace e i condizionatori, Colao ha commentato: “dovremo scegliere tra tante cose: tra alcune forme di generazione dell’energia e altre, tra alcuni modelli di stili di vita e altri, con quale velocità effettuare alcune transizioni. Dobbiamo cambiare tante regole, fare scelte a lungo termine senza lasciarsi prendere dalle ideologie”.

“Non sono d’accordo”, con chi dice che, con questa guerra, il Pnrr sia da buttare, “perché i fondamenti del Pnnr sono strategici. Diverso è dire che alcune delle implementazioni dovranno tenere conto che c’è l’inflazione. Dobbiamo essere attenti, mantenere la barra dritta in un mare che ha onde molto più alte”, ha aggiunto il ministro Colao. Sull’ipotesi di uno scostamento di bilancio, risponde: “ci sono cose che possiamo fare senza ricorrere allo scostamento di bilancio, e le stiamo già facendo. Poi ci sono temi più rilevanti come l’energia, che richiedono soluzioni più complesse. In quel caso io penso che a livello europeo i capi di governo si siederanno al tavolo e decideranno cosa fare”. Riguardo alle tempistiche Colao afferma che “il tempo per impostare bene il rilancio il governo lo ha”, “io lavoro bene con i colleghi, non ho motivo di vedere un rallentamento: tra giugno e settembre avremo messo in cantiere tutto il Pnrr. Ci sono dei temi sul tavolo che sono politici: il fisco, la giustizia. Spero si possano fare delle giuste sintesi”.

(LaPresse)

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