Pnrr, Giovannini: “Via libera a 1,9 miliardi per l’acquisto e per le infrastrutture bus green”

"Nel Pnrr sono fissate delle scadenze" e questo "sta cambiando il gioco cooperativo tra le amministrazioni a diversi livelli. Talvolta sono le Regioni, i Comuni e le Province e dovere attuare questi investimenti, il che mette pressione anche su di loro per l'attuazione.

Foto Roberto Monaldo / LaPresse

TORINO – “Nel Pnrr sono fissate delle scadenze” e questo “sta cambiando il gioco cooperativo tra le amministrazioni a diversi livelli. Talvolta sono le Regioni, i Comuni e le Province e dovere attuare questi investimenti, il che mette pressione anche su di loro per l’attuazione. Questo ha fatto si che grazia alla collaborazione sia stato possibile raggiungere in modo veloce delle intese e questo è indice di uno spirito di collaborazione rinnovato”, aggiunge Giovannini. “Dietro a questi – sottolinea – ci sono già dei progetti. D’altra parte i tempi del Pnrr sono così ristretti che non si potrebbe fare altrimenti. Questo è un cambio di cultura nel nostro paese ed è un cambio mi auguro verrà utilizzato anche in altri aspetti”. “In quattro mesi abbiamo ripartito una mole ingente di risorse per innovare i sistemi delle infrastrutture e della mobilità e renderli più sostenibili e resilienti, in linea con gli obiettivi del Next Generation EU”, ha spiegato il ministro Enrico Giovannini. “Sono particolarmente soddisfatto della rapidità con cui si è svolto questo processo, resa possibile grazie a un’efficace collaborazione tra le istituzioni – prosegue il ministro – che ha coinvolto tutti i livelli di governo. Ora gli enti territoriali e gli altri soggetti attuatori possono proseguire il lavoro per realizzare i progetti nei tempi previsti. Il Mims continuerà ad affiancare i soggetti attuatori, sia attraverso il programma di formazione e aggiornamento del personale delle stazioni appaltanti, la cosiddetta ‘Pnrr Academy’, sia attraverso un sistema di monitoraggio innovativo, realizzato con Sogei, che consente di prevedere in anticipo il rischio di ritardi. Il tempo è determinante per l’attuazione del Piano e dobbiamo essere pronti a intervenire in caso di possibili rallentamenti”.

 Lo schema di decreto per il rinnovo degli autobus, approvato oggi in Conferenza Unificata, assegna 1,9 miliardi di euro ai Comuni capoluogo di Città metropolitana, ai Comuni capoluogo di Regione o di Provincia autonoma e ai Comuni con alto tasso di inquinamento, per l’acquisto di autobus a zero emissioni ad alimentazione elettrica o a idrogeno per il trasporto pubblico locale. Le risorse possono essere utilizzate anche per la realizzazione delle infrastrutture di supporto per il rifornimento e l’alimentazione dei mezzi. I Comuni, per accedere alle risorse, devono presentare una manifestazione di interesse impegnandosi all’acquisto di circa 3000 mezzi ecologici entro il 30 giugno 2026. I contratti per le forniture devono essere aggiudicati entro il 31 dicembre 2023. Gli autobus elettrici o a idrogeno da acquistare devono essere dotati di attrezzature per l’accesso e il trasporto delle persone a mobilità ridotta, conta-passeggeri attivo indipendentemente dalla rilevazione elettronica del biglietto, dispositivi per la localizzazione, la videosorveglianza e dispositivi di protezione del conducente. Eventuali ulteriori attrezzature, comprese le strutture porta biciclette per agevolare l’integrazione dei sistemi di mobilità, sono ammesse al finanziamento nella misura massima del 5% del costo complessivo del veicolo. La Conferenza Unificata ha anche dato l’intesa a ulteriori tre schemi di decreto del ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili. Il primo assegna 12,9 milioni di euro previsti dalla legge di bilancio 2020 allo sviluppo di piste ciclabili urbane nei Comuni di Fisciano, Rende, Urbino, Macerata, Cassino, Campobasso, Pesche, Termoli, Potenza e Matera. Il secondo proroga di un anno, al 31 dicembre 2022, il termine per consentire ai Comuni di completare le procedure di affidamento per la realizzazione dei sistemi di Trasporto Rapido di Massa. Il terzo riguarda invece la ripartizione di 200 milioni di euro a Regioni, Province Autonome e aziende del trasporto pubblico regionale per compensare i minori ricavi dovuti alle limitazioni degli spostamenti durante la pandemia. Con questo provvedimento si completa l’assegnazione di 1,8 miliardi di euro previsti per le compensazioni del 2020 e come anticipo per quelle del 2021.

LaPresse

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