Ponte di Genova, Di Maio: “Lotteremo per dare giustizia alle famiglie distrutte”

"Lotteremo fino alla fine per dare giustizia alle famiglie distrutte dalla tragedia del Ponte Morandi"

Explosive charges blow up the eastern pylons of Genoa's Morandi motorway bridge on June 28, 2019 in Genoa. - Some of the remains of Genoa's Morandi motorway bridge are set to be destroyed on June 28 almost eleven months after its partial collapse during a storm killed 43 people and injured dozens. (Photo by Vincenzo PINTO / AFP)

ROMA – Ponte di Genova, Di Maio: “Lotteremo per dare giustizia alle famiglie distrutte”. “Lotteremo fino alla fine per dare giustizia alle famiglie distrutte dalla tragedia del Ponte Morandi. Se vieni pagato e fai profitto per gestire un’infrastruttura dello Stato e non lo fai, ci sono delle conseguenze. Che in questo caso si chiamano revoca della concessione! L’Italia è il nostro Paese, non ci facciamo dettare la linea dalle multinazionali!” Così il vicepremier Luigi Di Maio su Facebook.

“Da giorni stiamo assistendo alla fiera dell’ipocrisia e dell’immobilismo – scrive il leader pentastellato -. Abbiamo sempre combattuto contro uno Stato debole con i forti e forte con i deboli. È facile prendersela con chi non può rispondere, è più difficile quando devi combattere un colosso, un sistema. Il coraggio si misura da questo, dall’avversario che scegli di combattere quando ritieni che sia giusto farlo. È la scelta tra la verità e la propaganda.

Il MoVimento 5 Stelle è sempre stato per la verità. Ora sindacati e grandi organizzazioni di industriali gridano allo scandalo. Non gridarono allo scandalo dopo la tragedia del Ponte Morandi e nessuno di loro ha gridato allo scandalo nemmeno dopo ieri, quando l’esperto di esplosivi ha ammesso che già nel 2003 Autostrade gli chiese di demolire il ponte, ma poi non se ne fece più nulla per via dei costi. È bene allora che i Benetton chiariscano anche questo passaggio, nel dettaglio”.

“Ad ogni modo dopo le ultime 48 ore possiamo dire di aver capito una cosa – prosegue -: se crolla un titolo in borsa (e non è nemmeno questo il caso) l’apparato reagisce, si allarma, guai se perdono qualche centesimo di euro; se invece crolla un ponte e muoiono più di 40 persone innocenti, nostri amici o familiari, il sistema se ne fa una ragione. Anzi, a volte la vede persino come un’opportunità. E no, così non funziona.

Qui con questo governo abbiamo scelto di dire le cose come stanno. Per me la vita ha un valore, un valore sacro! E ce l’ha anche la verità! Bisogna dire sempre le cose come stanno e non mi si parli di lavoro, perché il lavoro non c’entra nulla.

Su Alitalia stiamo infatti dando il massimo per riparare i disastri dell’ultimo governo Berlusconi-Lega nel 2008, quando portarono la compagnia al collasso. Vogliamoci bene, ma diciamoci anche le cose come stanno. Lo ripeto: la verità, non la propaganda!”.

(LaPresse)

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