Prescrizione, Conte difende Bonafede. Italiaviva contro il Pd: “Un decreto non risolutivo”

Dalla conferenza stampa di fine anno arriva una doccia gelata per il Pd sulla prescrizione. Giuseppe Conte, pur ribadendo il suo ottimismo circa la possibilità di raggiungere un'intesa dentro la maggioranza, muove un passo verso Alfonso Bonafede.

Foto Roberto Monaldo / LaPresse

ROMA – Dalla conferenza stampa di fine anno arriva una doccia gelata per il Pd sulla prescrizione. Giuseppe Conte, pur ribadendo il suo ottimismo circa la possibilità di raggiungere un’intesa dentro la maggioranza, muove un passo verso Alfonso Bonafede. Per il premier la riforma del Guardasigilli che prevede di sospendere le lancette dei processi “in corrispondenza della sentenza di primo grado, sia essa di assoluzione o di condanna, non è un obbrobrio giuridico, c’è in Germania, c’è in Francia, in altri Paesi”, spiega. Il presidente del Consiglio ammette il rischio per il sistema “di andare in difficoltà” se il Governo non introducesse “meccanismi di garanzia per assicurare la durata ragionevole del processo. Il problema non è la prescrizione ma abbinare meccanismi che assicurino la durata ragionevole del processo”, insiste. Il provvedimento per farlo, spiega, è la riforma del processo penale, che “è in dirittura d’arrivo”.

L’attacco dell’opposizione

E se i dem non commentano, è FI ad affondare il colpo. “L’avvocato del popolo, difendendo la riforma Bonafede, nel giro di 24 ore assesta un sonoro ceffone al Pd ed alla sua proposta tardiva. Era prevedibile. Altrettanto scontata la fulminea ritirata dei Dem, che ieri avevano caricato la pistola con cui spararsi sui piedi”, attacca Enrico Costa. Non è solo dall’opposizione, però, che arrivano le stoccate. Anche i renziani annunciano battaglia e prendono di mira il Pd. “Il disegno di legge dem non neutralizza per nulla gli effetti della riforma Bonafede, ci pare una modifica onestamente marginale e non risolutiva – dice il presidente di Italia Viva Ettore Rosato, che ribadisce come “se non ci saranno novità che uniscano la maggioranza”, Iv voterà il ddl Costa. Parla invece di “troppa remissività” da parte degli ex compagni di partito nei confronti delle iniziative del M5S il capogruppo renziano in Senato Davide Faraone, che non esclude che anche Italia viva presenti una proposta di legge: “I tempi della giustizia devono essere certi e la presunzione di innocenza deve essere garantita. Non assisteremo a braccia conserte allo smantellamento di uno dei pilastri di uno stato diritto”, sentenzia. Conte è avvisato. 

Di Nadia Pietrafitta

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