Primarie Pd, il rischio che nessuno superi il 50% preoccupa i Dem. LeU invita alla partecipazione

ROMA – Domani si vota. Il Pd si prepara a celebrare le primarie per eleggere il futuro segretario nazionale. I tre candidati, Nicola Zingaretti, Maurizio Martina e Roberto Giachetti chiamano il popolo Dem al voto e prevedono almeno un milione di votanti. Ma gli appelli alla partecipazione provengono anche da altri schieramenti, LeU in primis. Il rischio che il Partito Democratico vuole scongiurare è la cosiddetta ‘ansia da 50%’, ovvero l’ipotesi che il vincitore non riesca a superare la soglia del 50% dei voti. In quel caso l’elezione del segretario spetterebbe all’assemblea degli iscritti minando e delegittimando la leadership del nuovo segretario.

Zingaretti recupera l’elettorato LeU

Le rilevazioni danno Nicola Zingaretti in testa, seguito da Maurizio Martina e Roberto Giachetti. Ed è nei confronti di Zingaretti che stanno arrivando man mano endorsement diretti e indiretti degli esponenti LeU. Il governatore della Toscana Enrico Rossi, ad esempio, si è augurato che il governatore del Lazio esca vincente dalla competizione. Non è un appello al voto vero e proprio, ma è un chiaro indirizzo. Le aperture dei diversi esponenti LeU verso Zingaretti sono la spia che l’elettorato di Liberi e Uguali sta andando autonomamente a votare e potrebbe essere decisivo.

Martina punta all’unità del partito

Maurizio Martina punta invece a tenere insieme le diverse anime del Pd. Dai renziani delusi ad alcuni ex bersaniani, da pezzi consistenti di amministratori a chi sta cercando di riorganizzarsi dopo la disfatta renziana alle scorse politiche. La mission dell’ex reggente Dem è evitare strappi che possano portare, in futuro, a nuove scissioni.

Giachetti, renziano ‘duro e puro’

Il più ‘duro e puro’ è invece Roberto Giachetti. In ticket con la parlamentare Anna Ascani, ha fatto della rivendicazione degli anni di governo Renzi-Gentiloni il suo mantra in questi mesi. Dato a percentuali più basse rispetto ai suoi competitor, punta a recuperare le ‘vedove del renzismo’, ovvero quell’elettorato non organico al Pd che aveva visto in Renzi una speranza.

Mistero seggi e ‘ansia da 50%’

Ma questi due giorni sono attraversati anche da polemiche sull’organizzazione dei seggi e ‘dall’ansia da 50%’. In alcuni territori, tra cui la Campania, i seggi sono stati definiti solo nella giornata di oggi. Un dato allarmante per la partecipazione e l’affluenza. Il rischio che il vincitore della competizione non raggiunga il 50% c’è. In quel caso il segretario verrebbe scelto dall’assemblea degli iscritti. Si dovrebbe aprire una fase di contrattazione tra correnti che minerebbe la leadership del nuovo segretario, chiunque esso sia, dando l’idea di un partito all’ultima spiaggia. Si vota domani dalle 8 alle 20 in tutta Italia, i seggi si trovano sul sito internet del Pd e sui siti personali dei tre candidati.

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