Proteste ad Algeri, un milione i manifestanti in piazza contro il presidente

Nei giorni scorsi il generale dell'Esercito aveva voltato le spalle al capo di Stato

© LAPRESSE-AFP

ALGERI – Un milione. E’ questo il numero di persone che sono scese in strada in Algeria per protestare in Algeria contro il presidente Abdelaziz Bouteflika. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la mossa dell’Esercito che ha voltato le spalle definitivamente al capo di Stato.

Le proteste per le strade di Algeri

I numeri relativi ai manifestanti sono davvero impressionanti e rappresentano la conseguenza alle dichiarazioni del generale Ahmed Gaid Salah, leader delle Forze armate ma anche influente uomo politico. Era stato proprio Salah a sostenere la destituzione di Bouteflika appellandosi all’articolo 102 della Costituzione, nella parte in cui è previsto che il presidente in precarie condizioni di salute non può assolvere all’incarico. Tutto è iniziato quando il presidente, in carica dal 1999, è stato colpito da un ictus che lo ha evidentemente debilitato limitando le sue apparizioni in pubblico oltre all’attività politica in senso stretto.

I possibili scenari

Ora bisognerà attendere gli eventi, vale a dire se arriverà o meno la conferma della destituzione, che eventualmente porterebbe alla sostituzione ad interim con il capo del Senato in vista di nuove elezioni. E nell’attesa, a far parlare la stampa e il mondo intero sono proprio le manifestazioni, con dati numerici non confermati ma che, in ogni caso, rendono l’idea di quanto sta accadendo. Nessuna conferma dalle forze dell’ordine sul numero di un milione di manifestanti, ma ciò che è certo è che numerosi gruppi di giovani e giovanissimi hanno letteralmente invaso la capitale. L’obiettivo della protesta è quello di poter avanzare indisturbati e raggiungere il palazzo presidenziale. Qui, infatti, verrebbe chiesto ufficialmente e a gran voce che le dimissioni del presidente avvengano secondo quanto stabilito dalla legge. La situazione è molto tesa. Le forze dell’ordine sono state costrette ad usare gli idranti per respingere la protesta e non è escluso che nelle prossime ore si possa arrivare ad un vero e proprio scontro. Perché i manifestanti non hanno intenzione di retrocedere e la polizia continuerà a ‘difendere’ a spada tratta il palazzo presidenziale.

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