Prove di alleanza tra i gruppi di Miano, Pianura e Soccavo

Il summit nell’officina meccanica in via Montagna Spaccata ha acceso i riflettori degli inquirenti: si vuole scoprire quali progetti illeciti volevano mettere in campo Loffredo, Catone e Scognamillo

NAPOLI – Riflettori accesi sul summit di camorra scoperto due settimane fa dalle forze dell’ordine e che portò all’arresto di quattro persone, trovate armate in un’officina meccanica in via Montagna Spaccata. Ad essere arrestati furono Umberto Loffredo, ritenuto esponente di spicco della ‘mala’ di Pianura e vicino ai Calone-Esposito-Marsicano, sebbene negli ultimi tempi sia stato registrato un allontanamento del ras dal gruppo ‘erede’ del clan Mele; Gennaro Catone, considerato uno dei vertici del nuovo clan di Miano in cui vengono inseriti familiari delle famiglie dei ras Angellotti, Perfetto e Pecorelli; e Francesco Scognamillo, nipote del boss Antonio, reggente del clan Grimaldi di Soccavo. A questi tre va aggiunto Michele Sepe, ritenuto l’autista di Catone.

Un incontro che ha subito messo in allarme gli inquirenti e la Dda perché per incontrarsi in un’officina di Pianura e armati vuol dire che bisognava discutere di affari illeciti, probabilmente legati alla droga, e forse anche di alleanze.

Un asse che da Miano raggiungerebbe Pianura e Soccavo. Del resto le persone che si sono incontrate sono di primissimo piano, direttamente o per parentela, e questo evidenzia come le cosche siano in fibrillazione. Un’alleanza tra i tre gruppi farebbe certamente da prologo a una faida che riguarderebbe i tre quartieri e forse anche oltre perché Catone potrebbe aver chiesto supporto per consolidare non solo il predominio del gruppo di cui fa parte a Miano ma forse anche per i vicini quartieri di Piscinola e Chiaiano. Dal canto suo Loffredo, nel caso in cui avesse deciso di costituire un proprio gruppo alternativo sia ai Calone-Esposito-Marsicano sia ai Carillo-Perfetto, avrà bisogno di supporto anche esterno a Pianura per poter guadagnare spazio. Invece la presenza di Scognamillo potrebbe far ipotizzare a un ritorno proprio dei Grimaldi-Scognamillo, soprattutto in considerazione del fatto che il clan Vigilia si troverebbe in una condizione di difficoltà, sia da un punto di vista economico sia per l’assenza di quasi tutti i suoi esponenti di spicco. Il blitz nell’officina potrebbe aver fermato sul nascere l’alleanza ma i riflettori degli inquirenti restano accesi sui tre quartieri.

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