Putin, parole dure contro l’Occidente

Foto Alexei Danichev, Sputnik, Kremlin Pool Photo via AP In foto il presidente russo Vladimir Putin

ROMA – L’era dell’ordine mondiale unipolare, fondato sullo strapotere degli Usa, è finito e la Russia resisterà alle sanzioni “folli e sconsiderate” imposte dall’Occidente. E’ il messaggio trasmesso dal presidente Vladimir Putin al Forum economico internazionale di San Pietroburgo, la conferenza sugli investimenti più importante del Paese. Il leader, in un intervento fiume durato oltre un’ora – il più lungo mai tenuto al forum -, ha voluto allontanare l’immagine di una Russia in difficoltà e ha difeso l’attacco all’Ucraina. Il discorso, pronunciato da Putin in presenza, è stato rinviato di un’ora a causa, secondo il Cremlino, di attacchi hacker. Lo ‘zar’ ha accusato gli Stati Uniti di essere attenti solo ai loro interessi, e l’Unione europea di aver “perso la sua sovranità politica” e di aver adottato sanzioni che le si sono ritorte contro e i cui costi ricadranno sulla popolazione. “La situazione in Europa porterà a un aumento dei radicalismi e poi, in prospettiva, al cambio delle élite al potere”, ha avvertito Putin. Riguardo all’adesione dell’Ucraina all’Ue, il presidente russo ha detto che Mosca non si è mai opposta a questa eventualità, non essendo l’Ue – a differenza della Nato – un blocco politico-militare. “Lasciamo che l’Unione europea determini da sola se ha bisogno dell’Ucraina o meno. Questo è affare loro e del popolo ucraino”, ma penso che “questo passo trasformerà Kiev in una semi-colonia”, ha aggiunto Putin. Parole di amicizia sono state riservate invece al presidente cinese Xi Jinping, anche lui intervenuto al forum, in videocollegamento. Il leader di Pechino ha parlato della cooperazione tra Russia e Cina che “continua a crescere” a dispetto delle tensioni internazionali. Mentre il presidente russo rispondeva alle domande dei giornalisti al forum, a Kiev è arrivato a sorpresa il premier britannico Boris Johnson, il giorno dopo la visita congiunta del presidente del Consiglio Mario Draghi, del presidente francese Emmanuel Macron e del cancelliere tedesco Olaf Scholz. Per Johnson è stata la seconda volta nella capitale ucraina dall’inizio della guerra. Ha di nuovo incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, e ha detto che il Regno Unito è pronto ad addestrare fino a 10mila soldati ucraini ogni 4 mesi. Un massiccio programma che, secondo il premier britannico, potrebbe cambiare le sorti della guerra. Johnson ha promesso il massimo sostegno a Kiev e ha denunciato le “pesanti perdite” subite dall’esercito russo. I combattimenti si sono intensificati nell’est dell’Ucraina. L’Onu ha descritto la situazione umanitaria nel Paese, e in particolare nel Donbass, come “estremamente allarmante”. Le ostilità attive hanno continuato a intensificarsi, soprattutto nelle regioni di Luhansk e Donetsk, causando un enorme peso sui civili, compresi gli operatori umanitari, e la situazione è particolarmente preoccupante a Severodonetsk e nei dintorni, con un accesso in diminuzione ad acqua pulita, cibo, servizi igienici ed elettricità. In tutto il Paese, ha sottolineato l’Onu, continuano a essere colpite le aree residenziali e le infrastrutture civili.

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